Lavoro: la crisi pesa di più per gli autonomi
In attesa di avere un quadro più esaustivo (venerdì l’Istat pubblicherà i dati relativi al secondo trimestre), emerge chiaro il dualismo del mercato del lavoro
di Redazione
Venerdì 11 settembre l’Istat pubblicherà le stime riguardanti il mercato del lavoro nel secondo trimestre. Sarà allora che avremo le idee più chiare. Nel frattempo, però, già dagli ultimi dati diffusi qualche giorno fa dall’Istituto e relativi al mese di luglio emerge chiaro un accresciuto dualismo – che di fatto ha condizionato i livelli occupazionali negli ultimi anni –, mettendo in luce i lavoratori che più degli altri hanno subito le conseguenze economiche della crisi derivante dall’emergenza sanitaria: gli autonomi.
L’analisi
Anche al cospetto di un mercato del lavoro che a luglio ha mostrato tentativi di risalita, c’è però da sottolineare che «da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400 mila. In quattro mesi, il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio». Su base tendenziale, proseguiva l’Istat, le ripetute flessioni congiunturali registrate da marzo contribuiscono ad una contrazione dell’occupazione del 2,4%, pari a -556 mila unità, che coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-317 mila) e autonomi (-239 mila), rispettivamente -1,8% e -4,5% in termini percentuali. L’aumento dell’occupazione su base mensile, cioè da giugno a luglio 2020, ha coinvolto +145 mila dipendenti (+0,8%), mentre gli indipendenti risultano essere -60 mila (-1,2%).
«Una vera e propria strage»
Numeri che (quasi) determinano l’esistenza di lavoratori di “Serie A” e di “Serie B”. Di «vera e propria strage dell’occupazione indipendente», che crolla al livello più basso dall’inizio delle rilevazioni Istat nel 2004, ha parlato non a caso Confesercenti, osservando che dal mese di febbraio, ultimo dato prima del lockdown, a luglio, si contano 117 mila lavoratori autonomi in meno.
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