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Lavoro: a settembre occupati stabili

Ma l’Istat avverte: le ripetute flessioni congiunturali tra marzo e giugno fanno sì che l’occupazione continui a essere più bassa di quella registrata nello stesso mese del 2019

di Redazione

Nel mese di settembre, rileva l’Istat, il numero di occupati risulta sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente, mentre si conferma la flessione dei disoccupati registrata ad agosto e prosegue il calo degli inattivi. La sostanziale stabilità dell’occupazione (+6 mila unità) è sintesi, da un lato, dell’aumento osservato tra le donne, i dipendenti a tempo indeterminato e gli over50 e, dall’altro, della diminuzione tra gli indipendenti e i 25-34enni. Nel complesso il tasso di occupazione sale al 58,2% (+0,1 punti percentuali).

La flessione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,9% pari a -22mila unità) coinvolge gli uomini e gli under 50, mentre tra le donne e gli ultra 50enni si osserva una leggera crescita. Il tasso di disoccupazione scende al 9,6% (-0,1 punti) e tra i giovani al 29,7% (-1,7 punti). Anche il numero di inattivi risulta in lieve diminuzione (-0,1% pari a -15mila unità); tale andamento è frutto del calo tra le donne e gli over35, non completamente compensato dall’aumento osservato tra gli uomini e gli under35. Il tasso di inattività resta invariato al 35,5%.

Il livello di occupazione nel terzo trimestre 2020 è superiore dello 0,5% a quello del trimestre precedente, registrando un aumento di +113 mila unità. Nel trimestre crescono anche le persone in cerca di occupazione (+18,1% pari a +379 mila) e calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,7% pari a -521 mila unità).

Le ripetute flessioni congiunturali registrate tra marzo e giugno 2020, prosegue l’Istat, hanno fatto sì che, anche nel mese di settembre 2020, l’occupazione continui a essere più bassa di quella registrata nello stesso mese del 2019 (-1,7% pari a -387mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-281 mila) e autonomi (-107 mila), con l’unica eccezione degli over50, tra i quali gli occupati crescono di 194 mila unità, soprattutto per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,9 punti percentuali.

A settembre 2020 le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, sono pari a 34,8, livello di 0,7 ore inferiore a quello registrato a settembre 2019; la differenza si riduce a 0,4 ore per i dipendenti. Nell’arco dei dodici mesi diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-2,3%, pari a -59 mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+2,5%, pari a +333 mila).

 

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