I laureati in Europa? Più donne che uomini
Ma la distribuzione non è omogenea se si prendono in considerazione i diversi indirizzi di studio: nei corsi di ingegneria e ITC prevale la componente maschile, quella femminile nei settori economici e giurisprudenza
di Redazione
Nel 2018 in Europa sono stati approssimativamente quattro milioni gli studenti ad avere conseguito una laurea. Secondo i dati Eurostat, di questi quasi un quarto, il 24,6%, si è laureato in economia, legge o materie amministrative, a seguire le materie più studiate sono state ingegneria, manifattura e costruzioni, in cui si è laureato il 15,2% del totale nel 2018, salute e welfare, con il 13,7% di laureati, e istruzione che ha contato il 10,3% di lauree a livello europeo. Da quanto emerge dai dati, la maggior parte dei laureati sono donne, il 57,7%, ma la distribuzione per genere non è omogenea se si prendono in considerazione i diversi indirizzi di studio. Infatti, secondo l’Eurostat, le laureate sono sottorappresentate nei corsi di ingegneria, manifattura o costruzione, in cui i laureati uomini sono stati il 10,9% contro il 4,3% donne, con una differenza di 6,7 punti percentuali, e nelle materie ITC, unico altro campo in cui si sono laureati più uomini che donne.
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Più in generale, l’analisi per regione evidenzia che la Francia, con 796.000 studenti ha registrato il maggior numero di laureati nel 2018, a cui segue la Germania con 565 mila laureati nell’anno, la Polonia, 470 mila e Spagna 461 mila studenti laureati. L’Italia si trova subito dietro con 399 mila e 800 studenti laureati nel 2018 secondo le statistiche Eurostat. Le stesse differenze di genere si riscontrano anche a livello italiano, come testimoniano i dati dell’ultimo Rapporto AlmaLaurea sul profilo dei laureati, secondo cui il 58,7% – poco al di sopra della media europea – dei laureati nel 2019 erano donne. Inoltre, il Rapporto individua anche differenze simili riscontrate dall’Eurostat, per quanto riguarda la rappresentatività di genere negli ambiti disciplinari: le donne sono una minoranza nei gruppi di ingegneria, dove rappresentano il 26,4% dei laureati totali, e scientifico, dove la componente femminile è del 26,7%. Al contrario sono più che presenti e costituiscono la forte maggioranza nei gruppi insegnamento, 93,8% sono donne, linguistico, 84,2%, e psicologico, 79,9%.
Oltre la conferma dei dati dell’Eurostat, il Rapporto fa emergere importanti informazioni sul background familiare dei laureati: una sovra-rappresentazione dei giovani provenienti da ambienti familiari favoriti dal punto di vista socio-culturale. Il contesto familiare ha infatti un forte impatto sulle opportunità di completare il percorso di istruzione universitaria e sulle scelte del futuro studente. I dati mostrano che I laureati con almeno un genitore in possesso di un titolo universitario sono il 30,4%, mentre erano il 26,1% nel 2009. A ciò si aggiunge che, tra chi ha almeno un genitore con titolo di studio universitario, il 20,2% completa gli studi nello stesso gruppo disciplinare di uno dei genitori, ma tale quota sale al 34,2% tra i laureati magistrali a ciclo unico. E addirittura oltre il 40% dei laureati in medicina e odontoiatria ha un genitore con la laurea nello stesso ambito disciplinare.