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Nel 2020 crescono le piattaforme di streaming

Le ragioni sono abbastanza ovvie, ma a registrare miglioramenti sono anche quei settori in qualche modo legati alle serie tv di maggior successo

di Redazione

La pandemia ha spinto il fatturato delle piattaforme streaming video che, durante il periodo di emergenza, per ragioni abbastanza ovvie, hanno visto aumentare i loro abbonati. Ma la crescita è stata intensa anche dopo la fase più emergenziale della pandemia, secondo i dati di Strategy Analytics, il terzo trimestre del 2020 si è chiuso con 769,8 milioni di abbonati su scala globale, il 28,3% in più rispetto ai 552,1 milioni di un anno fa. L’incremento di nuovi abbonati, in termini assoluti, batte il record che si era registrato di 211,7 milioni di nuovi iscritti del quarto trimestre del 2018.

A livello globale Netflix rimane il leader indiscusso delle piattaforme streaming, ma la sua quota è diminuita in modo costante durante l’anno a causa, soprattutto, dell’arrivo di nuovi competitor, tanto che l’analisi di Strategy Analytics si basa sulle 21 principali piattaforme video di abbonamento.

Effettivamente nel terzo trimestre del 2020 Netflix ha fatto registrare una crescita alta, ma al di sotto delle aspettative: tra luglio e settembre “solo” 2,2 milioni di nuovi abbonati a livello mondiale, a fronte di un obiettivo previsto di 2,5 milioni. Non solo, dato il periodo attuale, i risultati sono stati di molto al di sotto delle previsioni degli analisti che si aspettavano una crescita dai 3 ai 3,3 milioni di nuovi abbonati nel trimestre.

La crescita a ritmi più lenti non deve però far preoccupare Netflix, né le economie ed i settori indirettamente coinvolti dal suo successo. La piattaforma di streaming lancia serie tv che diventano di tendenza, tanto da coinvolgere e far crescere economicamente anche settori indiretti, come quelli legati alle tematiche delle serie. Un esempio di economia indotta, anche se ormai passato, è l’effetto Peaky Blinders sulle presenze turistiche a Birmingham, città dov’è ambientata la serie: nel 2018, secondo The Guardian, la città ha avuto un flusso turistico record di 42,8 milioni di persone, un aumento – anche se in misura minore – si è registrato anche nel 2013, quando è andata in onda la prima stagione della serie.

E l’effetto Netflix non si è attenuato con la crescita meno poderosa degli iscritti, come dimostrano i dati sugli scacchi conseguenti alla nuova serie La regina degli scacchi uscita ad ottobre, subito dopo il trimestre “negativo”. Oltre ad essere stata vista da 63 milioni di spettatori in meno di un mese, l’effetto indiretto ha fatto sì che le ricerche per set di scacchi siano aumentate del 250% su eBay, mentre le ricerche su Google per “come giocare a scacchi” abbiano raggiunto il numero più alto degli ultimi nove anni. Secondo Midi Libre, sono inoltre aumentati anche gli accessi a chess.com, il portale per giocare a scacchi più utilizzato sul web, che prima della messa in onda della serie contava 700-800 utenti attivi al giorno in Francia, mentre ora sono aumentati a 7.000, e addirittura a più di 110.000 su scala globale.

L’effetto Netflix si vede anche negli ambiti che potrebbero essere in competizione con lo streaming, ad esempio quello dei libri. Il romanzo omonimo da cui è tratta la serie, è diventato un New York Times bestseller dopo 37 anni dalla sua uscita.

 

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