È il settore alimentare a trainare l’economia
Per quanto riguarda le esportazioni, ad esempio, sono cresciute solo quelle di prodotti agroalimentari Made in Italy, segnando un un record nel 2020
di Redazione
In un momento di incertezza profonda dovuto ancora all’emergenza sanitaria, che di fatto sta mettendo a dura prova la ripresa, a quanto pare è soprattutto il settore alimentare a trainare l’economia. Se prendiamo in considerazione l’export, ad esempio, a crescere sono solo le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy, che segnano nel 2020 il massimo storico di sempre con un valore di 46,1 miliardi. E a far tornare positiva l’inflazione contribuiscono i prezzi dei prodotti alimentari che aumentano dello 0,6% con punte del 3% per la frutta.
Stando alle analisi della Coldiretti, per quanto riguarda l’export, si osserva un aumento delle esportazioni agroalimentari nazionali dell’1,8% in netta controtendenza al crollo generale del 9,7%. È un risultato ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana. Ma evidentemente le nuove abitudini a livello mondiale hanno favorito il Made in Italy. E infatti, secondo la Coldiretti, ad essere avvantaggiate sono state le esportazioni nazionali di conserve di pomodoro (+17%), pasta (+16%), olio di oliva (+5%) e frutta e verdura (+5%) che hanno raggiunto in valore il massimo di sempre. In calo del 3% sono invece le spedizioni di vino italiano nel mondo, duramente colpite dalla chiusura, appunto, dei ristoranti che rappresentano il principale mercato di sbocco per le bottiglie di alta qualità.
Rispetto ai dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione a gennaio 2021 che sanciscono l’uscita dell’Italia dalla deflazione dopo otto mesi, con un aumento dello 0,4% dell’indice dei prezzi su base annua, la Coldiretti osserva che sul piano congiunturale ad incidere è anche l’andamento dei prezzi energetici per effetto delle quotazioni del petrolio che impatta anche sul costo di benzina e gasolio in un paese come l’Italia dove l`85% dei trasporti commerciali avviene per strada.
L’aumento dei prezzi dei carburanti, sottolinea ancora la Coldiretti, ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti, dunque, è anche l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura, secondo un’analisi della Coldiretti su dati Ismea.