L’ONU lancia l’allarme sui cambiamenti climatici
Come ricorda il rapporto “Climate Change 2021: the Physical Science Basis” dell’IPCC, la soglia di riscaldamento globale, concordata a livello internazionale, è di 1,5 gradi celsius e siamo già a 1,2 gradi. Per il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres il Rapporto deve «suonare come una campana a morto per il carbone e i combustibili fossili»
di Redazione
Parla di «codice rosso per l’umanità» il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, riferendosi all’allarme lanciato dal gruppo intergovernativo di scienziati del cambiamento climatico, l’IPCC. Secondo il Rapporto “Climate Change 2021: the Physical Science Basis”, nel 2019 le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica erano le più alte degli ultimi due milioni di anni mentre quelle dei principali gas serra, come metano e biossido di azoto, erano le più elevate degli ultimi 800.000 anni. Dalla ricerca emerge inoltre che negli ultimi 50 anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità senza eguali negli ultimi duemila anni.
Il rapporto mostra poi che le emissioni di gas serra delle attività umane sono responsabili di circa 1,1°C di riscaldamento dal 1850-1900 e che, in media, nei prossimi 20 anni, la temperatura globale dovrebbe raggiungere o superare 1,5°C di riscaldamento.
Il problema è che, mentre riduzioni forti e durature delle emissioni di Co2 e di altri gas serra limiterebbero il cambiamento climatico, mostrando benefici in tempi rapidi, per vedere le temperatura stabilizzarsi potrebbero volerci tra i 20 ed i 30 anni e le conseguenze potrebbero essere drastiche.
Il Rapporto, spiega Guterres, «deve suonare una campana a morto per il carbone e i combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta». «Senza profondi tagli alle emissioni causate da carbone e combustibili fossili – ha aggiunto -, l’obiettivo di un riscaldamento globale non superiore ai 1,5 gradi Celsius sarà rapidamente fuori portata». «L’odierno Rapporto – ha proseguito – è un codice rosso per l’umanità. I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili».
La soglia di riscaldamento globale, concordata a livello internazionale, è di 1,5 gradi celsius ed è pericolosamente vicina, spiegano gli studiosi. «Siamo a rischio imminente di toccare 1,5 gradi nel breve termine. L’unico modo per evitare di superare questa soglia è intensificare con urgenza i nostri sforzi e perseguire la strada più ambiziosa. Dobbiamo agire con decisione ora per mantenere in vita 1,5». Ad oggi, stando al lavoro degli esperti dell’Ipcc, «siamo già a 1.2 gradi e in aumento. Il riscaldamento è accelerato negli ultimi decenni. Ogni frazione di grado conta. Le concentrazioni di gas serra sono a livelli record. I disastri meteorologici e climatici estremi stanno aumentando di frequenza e intensità».
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