Bollette: arriva il “conto” delle materie prime per le imprese del terziario
Secondo il MoCET di Confcommercio, gli aumenti hanno fatto impennare di oltre un quarto il costo medio lordo delle forniture elettriche e del gas naturale
di Redazione
Il rialzo dei prezzi delle materie prime ha fatto schizzare il costo medio lordo delle forniture elettriche e del gas naturale disponibili sul mercato italiano per le imprese del terziario. A dirlo è Confcommercio nel MoCET, il Monitoraggio Costo Energia Terziario realizzato con cadenza trimestrale in collaborazione con Nomisma Energia.
Rispetto alla rilevazione dello scorso trimestre, viene spiegato, dove il prezzo lordo delle offerte elettriche si manteneva su un trend discendente, sia per le offerte tradizionali che per quelle a energia prodotta da fonti rinnovabili, l’incremento del costo dell’elettricità è pari al 27,2%, quello delle energie rinnovabili del 25%, quello del gas del 25,5%. Aumenti che sono comunque contenuti, nonostante la loro consistenza, rispetto al forte incremento che hanno subìto nello stesso periodo i prezzi internazionali dei prodotti energetici ed il gas in particolare. Comparando le diverse offerte per la fornitura elettrica sul mercato libero, la scelta tra prezzo fisso e variabile può incidere anche notevolmente sul risparmio energetico annuo di un’impresa che può arrivare fino ad oltre 6.400 euro per un albergo, a 2.000 per un alimentari e a quasi 930 euro per un ristorante.
In questa fase – si legge – «è stato fondamentale l’intervento del governo che ha ridotto gli oneri di sistema con il decreto-legge 27 settembre 2021, n. 130, per un valore di oltre tre miliardi di euro che si aggiunge alla diminuzione compensativa sugli stessi oneri di sistema già operata dall’esecutivo a fine giugno 2021».
In tutte le attività di riferimento considerate dall’analisi (albergo, ristorante, bar, negozio alimentare, negozio non alimentare), fra quella fisse sono più convenienti le offerte Placet, rispetto a quelle reperibili sul libero mercato, mentre fra quelle variabili la convenienza tra le diverse offerte varia a seconda della tipologia di attività. Per quanto riguarda la convenienza tra le diverse offerte sul gas, quelle più competitive sono quasi sempre quelle fisse, mentre le offerte variabili sono quelle più care. Analizzando poi l’incidenza delle diverse componenti sul prezzo dell’elettricità, il contemporaneo rincaro dell’energia e la diminuzione degli oneri di sistema, ha portato la quota della materia prima energia attorno al 52% della spesa totale, quasi dieci punti in più rispetto a sei mesi fa. Per il gas, invece, aumenta a circa il 54% il peso della materia prima sulla bolletta media del settore terziario, a causa dell’incremento considerevole delle quotazioni internazionali.