Come si elegge il presidente della Repubblica

Al via lunedì 24 gennaio alle 15, quando si terrà il primo voto del Parlamento in seduta comune. Ma stavolta, sull’elezione del capo dello Stato, pesa anche l’emergenza sanitaria

di Redazione

Lunedì 24 gennaio, alle 15, si terrà il primo voto del Parlamento in seduta comune per eleggere il successore di Sergio Mattarella al Quirinale, che sarà il 13esimo presidente della Repubblica italiana. Al netto delle strategie delle forze politiche, che proprio in queste ore entrano nel vivo, come si elegge il presidente della Repubblica? 

Lo spiega la Costituzione, che all’articolo 83 stabilisce che «il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta». Tradotta quest’ultima parte, significa che solo dal quarto scrutinio per un “candidato presidente” non sarà più indispensabile ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi, ma basterà ricevere i voti della metà più uno. L’assemblea sarà composta da 1009 membri: 630 deputati, 321 senatori – compresi quelli a vita – e 58 delegati regionali.

La Costituzione spiega ancora, all’articolo 84, che «può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici». Inoltre, «l’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica».

L’elezione del nuovo capo dello Stato sarà condizionata dall’emergenza sanitaria. Gli elettori, infatti, saranno chiamati a rotazione e per fasce orarie in base all’ordine alfabetico, così da contenere al massimo possibili rischi di contagio.