Così la temperatura e le precipitazioni nelle città
Nel 2020, la temperatura media annua dei capoluoghi di provincia è pari a +15,8°C, in aumento (+0,3°C) sul valore medio del periodo 2006-2015
di Redazione
Nel 2020, la temperatura media annua dei capoluoghi di provincia (calcolata come media dei valori rilevati in tutte le stazioni meteorologiche osservate) è pari a +15,8°C, in aumento (+0,3°C) sul valore medio del periodo 2006-2015. Gli aumenti interessano 82 città, le più significative a Ravenna (+1,8°C), Sondrio (+1,5), Mantova (+1,4), Parma (+1,3) e Bologna (+1,2). Considerando i soli capoluoghi di regione, l’anomalia di temperatura media ai attesta su +1,2°C rispetto al CLINO. Rialzi della temperatura sia minima che massima vanno a determinare anomalie positive per tutte le 21 città esaminate, le più alte a Perugia (+2,1°C) e Roma (+2), seguite da Milano (+1,9), Bologna (+1,8) e Torino (+1,7).
Nella Giornata mondiale della Meteorologia, che viene celebrata il 23 marzo 2022 dall’Organizzazione Meteorologica mondiale delle Nazioni Unite in ricordo della nascita nel 1950, l’Istat diffonde l’aggiornamento 2020 di statistiche e indici meteoclimatici per i 109 capoluoghi di provincia. Spiega l’Istat al riguardo: «Sono rilasciati indicatori di temperatura media annua e precipitazione totale annua e i Indici di estremi meteoclimatici calcolati con dati giornalieri di stazioni termo-pluviometriche ubicate nelle città. Gli Indicatori 2020 per ciascun capoluogo sono confrontati con i valori medi del decennio 2006-2015, mentre per i capoluoghi di regione, essendo disponibili serie storiche di dati più ampie, anche con i valori climatici 1971-2000 (Normale Climatologica CLINO), per descrivere la variabilità di alcuni fenomeni». I dati assumono un significato particolare alla luce della siccità che si sta registrando nell’ultimo periodo, fenomeno già osservato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Senza dimenticare il quadro di cambiamenti climatici, tra le sfide più imponenti a livello internazionale.
Gli Indici di estremi meteoclimatici di temperatura, prosegue l’Istat, mostrano nel 2020 aumenti generalizzati fra tutti i capoluoghi monitorati. I giorni estivi sono in media 115 (in linea con il valore medio 2006-2015), mentre salgono a 40 le notti tropicali, fenomeno che interessa molte città e in particolare Salerno (+21 notti), Massa Carrara (+20), Catania (+19), Verbania, Napoli e Latina (+17). Considerati i capoluoghi di regione i giorni estivi registrano una crescita media di +15 sul valore climatico 1971-2000 (93 giorni), mentre le notti tropicali salgono a quota 56, con anomalie sul CLINO più alte per Napoli (+53 notti), Milano (+34), Catanzaro (+33) e Palermo (+27). L’indice onde di calore è in media di 16 giorni fra i capoluoghi di regione (+5 sul CLINO) con alte anomalie per Roma (+72), Perugia (+39) e Trieste (+26).
Nel 2020, la precipitazione totale annua dei capoluoghi di provincia è pari a 769 mm, in media -94 mm sul valore medio 2006-2015. Differenze negative si registrano in 79 città con in testa Napoli (-423,5), Catanzaro (-416), Pordenone (-401,3). Nelle restanti città, si hanno scostamenti positivi con punte per Arezzo (+220,9 mm), Pisa (+204,1) e Lecco (+170,4). Fra gli Indici di estremi meteoclimatici di precipitazione, risultano in calo i giorni piovosi in media -10 sul valore del decennio 2006-2015.
Osservati i capoluoghi di regione, nel 2020 la precipitazione totale in media è pari a 661 mm (-132 mm sul corrispondente valore medio 2006-2015), in calo in tutte le città e in particolare a Napoli (-423,5 mm), Catanzaro (-416) e Catania (-359,7). L’anomalia 2020 dal CLINO (in media -91 mm) è più alta per Napoli (-439,6 mm), Genova (-276,9), Catanzaro (-262,1), Firenze (-221,6). Per gli Indici di estremi meteoclimatici di precipitazione, in sensibile diminuzione i giorni piovosi in media di 14 giorni rispetto al valore del decennio 2006-2015 e di 11 giorni sul CLINO 1971-2000.