Transizione energetica e caro carburanti, le sfide del settore automotive
Primo ok dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo: dal 2035 stop alla vendita di auto alimentate a benzina, diesel e gpl
di Redazione
La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha dato il prima via libera allo stop alla vendita di auto e furgoni inquinanti, con motore a carburanti fossili – benzina, diesel e gpl – dal 2035 in vista di un più generico obiettivo che conduca alle zero emissioni. La norma è stata approvata dalla commissione con 46 voti favorevoli (40 i contrari e due astenuti) e ora passerà al vaglio della seduta plenaria del PE a giugno.
Chiaramente la misura è in chiave ambientale: dal 2035, perciò, potranno essere venduti soltanto mezzi a zero emissioni nell’ambito del pacchetto Fit for 55, il cui scopo è rispettare i nuovi target in materia di clima e impatto ambientale nell’Unione europea. Nello specifico si prevede la diminuzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, fino ad arrivare – nelle intenzioni dichiarate – alla “carbon neutrality” nel 2050. Ma allo stesso tempo il contesto di riferimento non può non far pensare anche alle attuali difficoltà economiche, dovute in parte anche al caro carburanti.
In generale l’aumento dei costi dei carburanti era cominciato prima dell’inizio della guerra in Ucraina, con quest’ultima che ha piuttosto aggravato una più complessiva crisi energetica che già si stava osservando da mesi. In Italia, stando all’attualità, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 del 12 maggio, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,833 euro/litro (1,831 il valore precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,819 e 1,847 euro/litro (no logo 1,829). Il prezzo medio praticato del diesel self scende a 1,842 euro/litro (valore precedente 1,845), con le compagnie tra 1,826 e 1,853 euro/litro (no logo 1,836).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato va a 1,972 euro/litro (contro 1,971), con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,905 e 2,049 euro/litro (no logo 1,884). La media del diesel servito si porta a 1,981 euro/litro (contro 1,983), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,908 e 2,059 euro/litro (no logo 1,891). I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,841 e 0,854 euro/litro (no logo 0,838). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,769 e 2,000 (no logo 1,814).
La differenza di costo tra diesel e benzina è spiegato da diversi fattori. Alla diminuzione dell’offerta corrisponde la crescita della domanda, che fa impennare il prezzo. Il meno gas che arriva dalla Russia sta anche in parte riducendo la disponibilità di diesel, provocando quindi un incremento dei prezzi finali.
Ad ogni modo il primo ok del Parlamento europeo preoccupa il settore automotive anche alla luce di altri elementi. In primo luogo la difficoltà che il mercato sta già incontrando a causa della pandemia e dalla crisi dei chip. Infatti è anche allo studio la transizione energetica del settore automobilistico, per accompagnarlo nello sviluppo di nuovi modelli anche dopo il 2035.