Nel mondo ci sono oltre 100 milioni di rifugiati
Con la guerra in Ucraina, 8,3 milioni di persone hanno lasciato il paese trovando asilo nell’Ue. Secondo la Bce l’afflusso dei rifugiati ucraini potrebbe incrementare la forza lavoro dell’Eurozona
di Redazione
Si celebra oggi la Giornata mondiale del rifugiato, istituita per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo, sottolineandone «il coraggio, la forza e la resilienza». Tantissime sono le persone che si trovano in questa difficile condizione: oltre 100 milioni, secondo una stima dell’Unhcr, l’Agenzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il dato tiene conto anche dei rifugiati dovuti alla guerra in Ucraina, scoppiata con l’invasione russa del 24 febbraio e che ha dato vita alla crisi umanitaria europea più grande dalla Seconda guerra mondiale.
L’Unhcr stima che 8,3 milioni di ucraini potrebbero aver lasciato l’Ucraina per trovare rifugio nei Paesi europei, tra cui anche l’Italia, dove l’opinione pubblica è abbastanza concorde nella necessità di accoglierli.
Secondo una rilevazione Ipsos, il 54% degli italiani è a favore dell’accoglienza dei profughi ucraini. «Ma il sostegno all’accettazione di rifugiati da altri Paesi è più basso», osserva il sondaggio: per i rifugiati provenienti da altri Paesi – Afghanistan, Birmania, Sudan del Sud, Siria, Venezuela – le quote si abbassano intorno al 30%.
Gli italiani sono però divisi sugli aiuti ai rifugiati da parte del governo: il 46% chiede «di mantenere invariati gli attuali livelli di spesa per i rifugiati nel mondo, al contrario, il 29% pensa che dovrebbe diminuirli e, anche in questo caso, solo uno su sei (13%) pensa che la spesa dovrebbe essere aumentata».
Difficile prevedere quanto a lungo resteranno nei Paesi ospitanti, presumibilmente molti di loro cercheranno un impiego per mantenersi. Uno studio della Bce, la Banca centrale europea, ha provato a quantificarne l’impatto sul fronte occupazionale, stimando che l’afflusso dei rifugiati ucraini nell’Eurozona dovrebbe portare ad un graduale incremento della forza lavoro. L’Eurotower ha stimato una aumento mediano compreso tra lo 0,2% e lo 0,8% a medio termine, pari ad un incremento tra 0,3 e 1,3 milioni di unità.
«Se riescono a trovare lavoro senza un lungo processo di integrazione, i rifugiati ucraini potrebbero aiutare il mercato a rispondere all’attuale forte domanda di lavoro e affrontare il peggioramento della carenza di competenze», ha sottolineato la Bce, ammettendo che l’incertezza del conflitto non permette stime attendibili.