Commercio estero extra UE, a maggio ancora su le esportazioni
L’Istat registra un aumento congiunturale del 4,7% e un lieve calo per le importazioni (-0,8%). L’export cresce su base annua del 26,2%
di Redazione
A maggio 2022, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, un aumento congiunturale per le esportazioni (+4,7%) e un lieve calo per le importazioni (-0,8%). L’incremento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni di consumo non durevoli (-0,9%), ed è determinato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+7,6%) e beni intermedi (+7%). Dal lato dell’import, la diminuzione congiunturale è dovuta soprattutto alla flessione degli acquisti di energia (-3,2%). Diminuiscono anche gli acquisti di beni strumentali (-2,8%) mentre aumentano, con intensità diverse, le importazioni di beni di consumo durevoli (+11,6%) e non durevoli (+2,4%) e beni intermedi (+0,7%).
Nel trimestre marzo-maggio 2022, rispetto al trimestre precedente, l’export cresce dell’8,5%; l’aumento, generalizzato, è molto sostenuto per energia (+50,8%). Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale del 15,0%, cui contribuisce in ampia misura il forte aumento degli acquisti di energia (+31,9%). Un contributo importante deriva anche dall’aumento delle importazioni di beni intermedi (+9,6%). Diminuiscono gli acquisti di beni di consumo durevoli (-4,2%).
A maggio 2022, l’export cresce su base annua del 26,2%. L’aumento, diffuso a tutti i raggruppamenti, è particolarmente accentuato per energia (+116,2%). L’import registra una crescita tendenziale più intensa (+67,9%), anch’essa diffusa a tutti i raggruppamenti e molto elevata per energia (+182%).
A maggio 2022 il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 637 milioni, a fronte di un avanzo di 4.783 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico (-8.686 milioni) è molto più ampio rispetto a un anno prima (-2.914 milioni) ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 8.049 milioni, è elevato e in aumento rispetto a maggio 2021 (7.697 milioni).
A maggio 2022 si rilevano aumenti su base annua dell’export verso la maggior parte dei principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+58,4%), paesi OPEC (+42,8%) e Stati Uniti (+42,5%). Le vendite verso Russia (-9,5%) e Cina (-9,1%) risultano ancora in calo. Gli acquisti dalla Russia (+141,6%) e dai paesi OPEC (+94,8%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra UE27.
«A maggio 2022 prosegue, ininterrotta da inizio anno, la crescita congiunturale dell’export verso i paesi extra UE, trainata in particolare dalle vendite di beni strumentali e intermedi. Nella media degli ultimi tre mesi – è il commento dell’Istat –, la dinamica congiunturale è molto positiva. Su base annua, la crescita dell’export segna una decisa accelerazione (+26,2%, era +11,9% ad aprile) ed è geograficamente molto concentrata: infatti, l’aumento delle vendite verso gli Stati Uniti spiega un terzo dell’incremento tendenziale complessivo. Per contro, si conferma la tendenza in calo delle esportazioni del nostro Paese verso Russia e Cina. Gli acquisti di prodotti energetici contribuiscono per 41,2 punti percentuali al marcato aumento tendenziale dell’import italiano dai paesi extra Ue. Il deficit energetico si amplia sensibilmente, raggiungendo nei primi cinque mesi dell’anno quasi 40 miliardi, ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è elevato e in aumento rispetto a un anno prima».