Perde slancio il settore delle costruzioni
Oltre la metà degli imprenditori edili segnala l’esistenza di ostacoli limitanti l’attività di costruzioni: il 59,9% ad agosto 2022, con il 50,7% di un anno prima
di Redazione
A luglio l’Istat ha registrato un calo dell’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni del 3% rispetto al mese precedente. Nonostante la flessione congiunturale, la quarta consecutiva, i livelli produttivi si mostrano ancora su quelli della fine del 2021 e ben al di sopra rispetto a quelli prepandemici. Rimane, infatti, in territorio positivo l’indice tendenziale, con un +5,9% rispetto al luglio del 2021.
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Un andamento che in qualche modo potrebbe aver influenzato l’indice di fiducia degli imprenditori del settore. Secondo le ultime rilevazioni, ad agosto il clima di fiducia nelle costruzioni – pur mantenendosi su livelli elevati se confrontati con i mesi precedenti lo scoppio della pandemia – ha registrato un calo, passando dai 164,4 punti di luglio a 155,8.
Il risultato è una sintesi del peggioramento che ha interessato sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull’occupazione. Osservando più nel dettaglio i dati, si osserva poi un peggioramento della fiducia per tutte le componenti: per il comparto delle costruzioni di edifici l’indice che misura il sentiment degli attori del mercato è sceso da 159 punti a 148,9, per l’ingegneria civile da 142,7 a 137 e per quello dei lavori di costruzione specializzati da 172 a 163,6.
Altro dato degno di nota è la quota di risposte affermative alla domanda sul riscontro di ostacoli limitanti l’attività di costruzione, pari al 59,9% ad agosto, quasi il 10% in più rispetto allo stesso mese di un anno fa, quanto si è attestata al 50,7%. Basti pensare a luglio tale quota era pari al 62,9%: il livello più alto dal giugno del 2020 e in generale uno dei più alti degli ultimi anni.