Commercio estero extra UE: in calo export ad agosto
Ma su base annua la crescita è del 22%. La flessione congiunturale è determinata in particolare dalle vendite di energia (-44,8%) e beni strumentali (-13,9%)
di Redazione
Ad agosto 2022, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, una diminuzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le esportazioni (-7%) rispetto alle importazioni (-3,6%). La flessione su base mensile dell’export è determinata in particolare dal calo delle vendite di energia (-44,8%) e beni strumentali (-13,9%); diminuiscono anche le esportazioni di beni di consumo durevoli (-5,4%) mentre aumentano quelle di beni di consumo non durevoli (+4,7%) e beni intermedi (+1,4%). Per l’import, il calo congiunturale è dovuto sostanzialmente alla contrazione degli acquisti di energia (-13,5%).
Nel trimestre giugno-agosto 2022, rispetto al trimestre precedente, l’export – prosegue l’Istat – cresce del 3,5%; l’aumento riguarda tutti i raggruppamenti con intensità diverse ed è più sostenuto per energia (+25%). Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale del 13,1%, cui contribuiscono in misura rilevante i maggiori acquisti di energia (+21,2%). Nello stesso mese di agosto, però, l’export cresce su base annua del 22% (era +14,2% a luglio). La crescita, generalizzata, si conferma molto accentuata per energia (+89,8%) ed è più intensa anche per i beni di consumo non durevoli (+30,2%). L’import registra una crescita su base annua del 70,9%, anch’essa diffusa e notevolmente elevata per energia (+173,3%).
Il disavanzo commerciale con i paesi extra UE è pari a -5.792 milioni, a fronte di un avanzo di 1.298 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, i 9.864 milioni (era pari a -3.435 milioni un anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 4.733 milioni per agosto 2021 a 4.072 milioni per agosto 2022. Infine si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra UE27; i più ampi riguardano Turchia (+72,8%), Stati Uniti (+43,2%), paesi ASEAN (+39,1%) e paesi OPEC (+29,5%). Prosegue la flessione dell’export verso la Russia (-16,4%). Gli acquisti da Svizzera (+161,1%), Stati Uniti (+123,5%) e paesi OPEC (+97%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Diminuiscono gli acquisti dal Regno Unito (-6%).
«La flessione congiunturale dell’export verso i paesi extra UE – è il commento dell’Istat che accompagna la nota – è condizionata dalle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate il mese precedente, al netto delle quali la flessione si riduce a -2,4%. Nel complesso, nel trimestre giugno-agosto 2022, la dinamica congiunturale si mantiene positiva. Per l’import, il calo congiunturale degli acquisti di energia è favorevolmente condizionato dai ribassi dei prezzi del greggio e dei prodotti della raffinazione. Su base annua, la crescita dell’export accelera, spinta soprattutto dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli. La crescita dell’import resta molto sostenuta, seppur in lieve decelerazione, trainata dai maggiori acquisti di prodotti energetici. Nei primi otto mesi dell’anno, il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, quasi i 70 miliardi; nello stesso periodo, il disavanzo commerciale supera i 20 miliardi, a fronte di un avanzo di oltre 33 miliardi dei primi otto mesi del 2021».