Commercio estero extra UE, a dicembre 2022 in calo import ed export
La diminuzione congiunturale si osserva più ampia per le importazioni (-4,2%) rispetto alle esportazione (-2,6%)
di Redazione
A dicembre 2022, l’Istat stima per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27 una diminuzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-4,2%) rispetto alle esportazioni (-2,6%). La diminuzione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione di beni di consumo non durevoli (+0,4%), ed è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni strumentali (-6,4%). Per l’import, la flessione congiunturale è generalizzata e più ampia per beni strumentali (-9%).
Nel quarto trimestre 2022, prosegue l’Istat, l’export aumenta rispetto al precedente dell’1,6%, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+5,5%) e beni di consumo non durevoli (+4,2%); le esportazioni di energia risultano in decisa contrazione (-27,2%). Nello stesso periodo, l’import segna una flessione congiunturale dell’11%, dovuta principalmente al calo degli acquisti di energia (-20,4%) e beni intermedi (-7,9%). A dicembre 2022, l’export cresce su base annua del 18,2% (era +22,5% a novembre). La crescita, diffusa, è più accentuata per beni strumentali (+24,2%) ed energia (+22,4%). L’import registra un incremento tendenziale dell’11,3% (da +27,7% di novembre), cui contribuisce l’aumento degli acquisti di energia (+30,9%).
A dicembre 2022 il saldo commerciale con i paesi extra UE27 è positivo e pari a +4.084 milioni (+2.224 milioni a dicembre 2021). Il deficit energetico (-9.243 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-7.006 milioni), ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 13.328 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a dicembre 2021 (9.230 milioni). A dicembre 2022, si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra UE27: i più marcati riguardano Turchia (+38,4%), paesi Mercosur (+33,8%), Svizzera (+24,5%), Stati Uniti (+22,4%) e Giappone (+22%). In forte calo l’export verso la Russia (-27,7%). Gli acquisti da paesi Opec (+75,8%), India (+44%), Svizzera (+39,7%) e Stati Uniti (+37,2%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra UE27. Si accentua la flessione dell’import dalla Russia (-62,8%). In calo anche gli acquisti dalla Cina (-9%).
«La flessione congiunturale dell’export verso i paesi extra UE – è il commento dell’Istat che accompagna la nota – è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), registrate a dicembre e a novembre, al netto delle quali si stima un calo meno ampio (-0,7%). Su base annua, rallenta la crescita sia dell’export sia, in misura più accentuata, dell’import. Il saldo commerciale si conferma positivo per il secondo mese consecutivo. Nel complesso del 2022, l’export verso i paesi extra UE registra una crescita del 20,2%, spiegato per un terzo dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli; l’import, una crescita molto più marcata (+54,3%) e per quasi due terzi dovuta ai maggiori acquisti di prodotti energetici. Il 2022 si chiude con un deficit commerciale che supera i -25 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di circa 38 miliardi del 2021».