«Il 31% dei minori è stato vittima di cyberbullismo»
In Italia, il 31% dei minori è stato vittima di cyberbullismo, almeno una volta. Lo denuncia un’indagine, “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web”, realizzata dal Moige-Movimento Italiano Genitori in collaborazione con l’Istituto Piepoli, sottolineando che il dato è in crescita rispetto al 2020 (23%). Gli episodi di bullismo si verificano anche nella vita reale, purtroppo: in questo caso, le vittime sono il 54%, in aumento rispetto al 2020 (44%).
Dalla ricerca emerge anche che il fenomeno sembra coinvolgere maggiormente i ragazzi, sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) che online (32% contro 29%), dove i minori trascorrono molto tempo – il 22% è connesso per oltre 5 ore, ogni giorno – e spesso senza alcuna supervisione da parte di un adulto: naviga così il 63% del campione (era il 59%, nel 2021). I bulli non si limitano a colpire le vittime con offese verbali – ciò accade nel 42% dei casi –, ma anche con violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).
Dall’indagine emerge anche che le piattaforme social maggiormente usate dai minorenni sono YouTube, Instagram e TikTok, dove il 68% dice di essere molto o abbastanza attivo, e che, una volta online, la maggior parte dei minori usa spesso o sempre la vera identità (69%).
Alcuni utenti minorenni tendono ad adottare comportamenti sconsigliabili: il 30% accetta spesso o sempre anche amicizie da estranei mentre il 15% ha dato il proprio numero di cellulare ad estranei conosciuti online e il 6% ha scambiato foto personali con loro.
L’indagine dedica poi un capitolo ad Onlyfans, che offre un servizio di intrattenimento tramite abbonamento consentendo ai creatori di contenuti di ricevere somme di denaro dagli utenti che si iscrivono al loro canale, scoprendo che, nonostante sia vietata l’iscrizione ai minori di 18 anni, il 3% degli intervistati confessa di aver aperto un account personale, quota analoga viene registrata anche nella fascia d’età che va dagli 11 ai 14 anni, con e l’1% del campione che ha anche condiviso materiali online.