Le stime sulla crescita economica dell’Italia
Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio il PIL italiano crescerà dello 0,6% nel 2023 e dell’1,4% nel 2024
di Redazione
Secondo la Nota congiunturale di febbraio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, nel 2023 l’economia italiana dovrebbe crescere dello 0,6%, rallentando dal +3,8% previsto per il 2022. Il PIL dovrebbe poi accelerare nel corso del prossimo anno, portandosi al +1,4%.
«Il quadro macroeconomico dell’economia italiana – spiega l’UPB nell’analisi – è circondato da un’incertezza ancora molto ampia, riconducibile principalmente alle prospettive del commercio internazionale, oltre che alla forte volatilità dei mercati delle materie prime, sulla quale pesano le tensioni geopolitiche con la Russia».
Segnali positivi si cominciano ad intravedere, tra cui il miglioramento degli indici PMI (oggi S&P ha diffuso quello dei servizi, in crescita a 51,2 punti: il risultato migliore da giugno) e il calo dei prezzi delle materie prime energetiche. A fine gennaio, ricorda infatti l’UPB, le quotazioni del gas naturale sono tornate a poco più di 55 euro per Megawattora, allineandosi ai valori di settembre 2021, contro i 350 euro record toccati alla fine di agosto dello scorso anno.
Un fattore che, insieme al clima mite, ha permesso ai Paesi europei di toccare meno le scorte di quanto fatto negli anni passati. Con la lenta normalizzazione dei prezzi dell’energia, si prevede di conseguenza un ritorno su livelli “normali” anche per l’inflazione. Le ultime rilevazioni (+10,1% a gennaio, dal +11,6% di dicembre e dal +11,8% di novembre), secondo l’UPB, potrebbero «suggerire che il picco sia ormai superato», ma i tecnici evidenziano come la «flessione sia dovuta alle componenti più volatili, soprattutto energetiche, mentre l’inflazione di fondo continua ad aumentare, seppure in misura marginale, rallentando il processo di disinflazione».
Per quanto riguarda l’Eurozona, la BCE ha diffuso oggi i risultati del Survey of Professional Forecasters, dal quale emerge che i previsori intervistati nell’ambito dell’indagine hanno rivisto al rialzo le stime sull’inflazione del biennio 2023-2024, innalzando al 5,9% la stima per l’anno in corso e al 2,7% quella per il prossimo. Ritoccate anche le stime sul PIL: gli intervistati prevedono ora un aumento dello 0,2% nel 2023, dell’1,4% nel 2024 e dell’1,7% nel 2025. Il risultato del 2023, sottolinea la BCE, sarà prevalentemente legato all’effetto trascinamento del 2022, che nel secondo semestre ha riportato risultati migliori rispetto a quanto atteso in precedenza.