Mercato del lavoro, segnali incoraggianti in Europa
Secondo l’Eurostat il numero di occupati è aumentato nel quarto trimestre del 2022, sia nell’area dell’euro sia nell’UE. Per l’Ocse il tasso di disoccupazione in Europa rimane ai minimi storici
di Redazione
Il numero di occupati è aumentato nel quarto trimestre del 2022 dello 0,4% sia nell’area dell’euro che nell’UE, rispetto al trimestre precedente. Nel terzo trimestre del 2022, l’occupazione era aumentata dello 0,3% nell’area dell’euro e dello 0,2% nell’UE. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’occupazione è aumentata dell’1,5% nell’Eurozona e dell’1,3% nell’UE, dopo il +1,8% nella zona euro e il +1,5% nell’UE nel terzo trimestre 2022. I dati Eurostat, dunque, confermano gli spiragli positivi relativi al mercato del lavoro. Dati che, appunto, si accompagnano ad un aumento del Pil dello 0,1% nell’area dell’euro nel medesimo periodo di riferimento, mentre è rimasto stabile nell’UE in generale.
I dati fanno il paio con quelli diffusi dall’Ocse, secondo cui l’Europa registra valori minimi per la disoccupazione. Nell’Unione europea e nell’Eurozona, infatti, il tasso di disoccupazione è rimasto a livelli «storicamente bassi», rispettivamente al 6,1% e al 6,6%. In Italia a dicembre l’indice è stabile, al 7,8%. In Germania è sceso al 2,9%, mentre in Francia è salito al 7,1%. Nell’area Ocse il tasso di disoccupazione è rimasto stabile, al 4,9%. Si tratta del sesto mese consecutivo a questo livello, il più basso dall’inizio della serie nel 2001.
Nel 2022, afferma ancora l’Ocse, il numero di lavoratori disoccupati nell’area Ocse è diminuito a 33,9 milioni, che corrisponde al livello annuale più basso dall’inizio della serie. Il numero di lavoratori disoccupati, inoltre, ha raggiunto minimi storici in Polonia, Slovenia e Stati Uniti. Fuori dall’Europa, il tasso di disoccupazione è diminuito in Canada e negli Stati Uniti, mentre risulta stabile in Australia, Giappone e Messico. Registrano al contrario un aumento Colombia, Israele, Corea e Turchia.