Le imprese pronte a investire nella cyber security
Previsto un investimento complessivo di quasi mezzo miliardo di euro nel 2023
di Redazione
Cresce nel sistema produttivo italiano la consapevolezza della necessità di dotarsi di strumenti che le aiutino a prevenire gli attacchi informatici, tanto che oltre la metà delle piccole e medie ha in programma di destinare parte delle proprie risorse alla messa in sicurezza dei propri dati. È quanto emerge da un’analisi condotta da SWG per Confesercenti su un campione di imprese con un numero di addetti compreso tra le dieci e le 50 unità.
Nel dettaglio, secondo l’indagine, metterà in atto questa serie di investimenti il 52% delle imprese di piccola e media dimensione, per un investimento complessivo di circa 470 milioni di euro. Interventi necessari, data la progressiva digitalizzazione che ha interessato il panorama imprenditoriale, con il 97% delle imprese che ha adottato uno o più sistemi informatici: il 90%, spiega Confesercenti, ha un sistema di posta elettronica gestito internamente, il 73% ha un sito web, mentre il 61% si avvale di un software o piattaforma gestionale interna. Un ulteriore 35% mette a disposizione dei clienti una rete Wi-Fi pubblica, mentre il 28% gestisce un portale di e-commerce.
Ad oggi, secondo le rilevazioni, un quarto delle aziende prese in esame (più precisamente il 265) dall’indagini si è già trovato a dover fronteggiare un problema relativo alla sicurezza informatica e solo il 50% ha trovato un fornitore di servizi di cyber security a cui affidarsi.
«Il quadro che emerge dal sondaggio – ha commentato il vicepresidente di Confesercenti, Nino Gronchi – condotto sulle imprese con dieci o più dipendenti e quindi, almeno sulla carta, più strutturate e di conseguenza più motivate a garantirsi un sistema di procedure e protezione dati adeguato, ci offre una duplice lettura». «Da una parte – ha proseguito – un quarto delle attività intervistate ammette di avere già avuto problemi, dall’altro, solo una su due ha deciso di investire per migliorare le proprie difese»
«Prendendo come riferimento il triennio 2023-2025, – ha aggiunto Gronchi – possiamo stimare che le imprese nel loro complesso saranno ‘costrette’ a sostenere spese per la sicurezza informatica per circa 10 miliardi. Se è vero, come riteniamo, che per rendere più sicuro il sistema Italia è necessario che ciascuno faccia la propria parte, è chiara l’esigenza di introdurre provvedimenti per incentivare l’adozione delle necessarie misure di sicurezza da parte di tutte le attività economiche, in particolare le PMI».