Industria: produzione in calo dello 0,7% a gennaio
L’Istat registra una battuta d’arresto anche nella media del trimestre novembre-gennaio rispetto ai tre mesi precedenti
di Redazione
A gennaio 2023, l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a dicembre. Nella media del trimestre novembre-gennaio il livello della produzione diminuisce dell’1% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile, aggiunge l’Istat, cresce su base congiunturale per i beni di consumo (+0,9%) e l’energia (+0,1%); diminuiscono invece i beni strumentali (-2%) e i beni intermedi (-0,6%).
Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2023 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali dell’1,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 20 di gennaio 2022). Si registrano incrementi tendenziali per i beni strumentali (+7%) e per i beni di consumo (+5,3%); evidenziano una diminuzione, invece, i beni intermedi (-3,6%) e l’energia (-7,4%). Tra i settori di attività economica che presentano variazioni tendenziali positive si segnalano la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,3%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+14,3%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+11,8%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di prodotti chimici (-10,8%), nell’industria del legno, della carta e della stampa (-10,4%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-9,3%).
«A gennaio – è il commento dell’Istat che accompagna la nota – si registra una lieve diminuzione congiunturale della produzione industriale; in calo risulta pure il complesso del trimestre novembre-gennaio rispetto ai tre mesi precedenti. Tra i principali raggruppamenti di industrie si rileva una dinamica mensile positiva per i beni di consumo e per l’energia, mentre sono in flessione i beni intermedi e quelli strumentali. Cresce in termini tendenziali l’indice corretto per gli effetti di calendario. Sempre su base tendenziale, si registrano variazioni positive per i beni strumentali e i beni di consumo, a fronte di flessioni per i beni intermedi e l’energia».