Giornalismo, atti intimidatori contro i cronisti in calo in Italia
Atti intimidatori nei confronti dei giornalisti in diminuzione. Nel 2022 sono stati 111, un numero inferiore rispetto a quelli denunciati nell’anno precedente (232). In termini percentuali il calo è stato del 52%. Lo rivelano i dati analizzati durante una riunione al ministero dell’Interno del Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti. Presente anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Positivi anche i dati relativi al primo bimestre del 2023: sono stati 14 gli atti denunciati, in calo rispetto ai 28 registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Guai ad abbassare la guardia, però: «Pur a fronte di una diminuzione dei casi rimane alta l’attenzione delle Istituzioni a difesa dell’attività dei giornalisti, per tutelare la funzione fondamentale svolta dal mondo dell’informazione. Per questo c’è il massimo impegno del Viminale a rafforzare le azioni sul fronte della prevenzione e della repressione di ogni minaccia o intimidazione subita dai giornalisti», ha detto il titolare del Viminale, commentando i dati. Hanno partecipato all’incontro il sottosegretario Nicola Molteni, il capo di Gabinetto Maria Teresa Sempreviva, il capo della Polizia-direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini, la consigliera segretaria del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Paola Spadari e il presidente della Federazione nazionale stampa italiana Vittorio Di Trapani.