Industria: produzione in calo a febbraio (-0,2%)
In termini tendenziali la flessione è del 2,3%. L’indice aumenta, invece, nella media del trimestre dicembre-febbraio
di Redazione
A febbraio 2023, l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,2% rispetto a gennaio. Nella media del trimestre dicembre-febbraio il livello della produzione aumenta dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile, prosegue l’Istat, cresce su base congiunturale solo per l’energia (+0,2%); diminuiscono invece i beni strumentali (-0,9%), i beni di consumo (-0,7%) e i beni intermedi (-0,3%).
Corretto per gli effetti di calendario, aggiunge l’Istat, a febbraio 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 come a febbraio 2022). Si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+3,2%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-1,4%), i beni intermedi (-6,2%) e l’energia (-7,4%).
Tra i settori di attività economica la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici presenta una marcata crescita tendenziale (+19,6%), seguono la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+3,8%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,9%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,1%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,9%).
«A febbraio – è il commento dell’Istat che accompagna la nota – si rileva, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. L’intonazione negativa di febbraio è diffusa ai principali comparti, con l’esclusione dell’energia. Resta, tuttavia, positivo l’andamento congiunturale complessivo nella media degli ultimi tre mesi. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, la variazione per l’indice generale è negativa. Guardando ai principali raggruppamenti di industrie si osservano cali diffusi (ad esclusione dei beni strumentali), più marcati per l’energia e i beni intermedi».