Eventi estremi, in 51 anni registrati quasi 12 mila disastri
Tra il 1970 ed il 2021 perdite per 4,3 bilioni di dollari e oltre due milioni di vittime. Il Rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM)
di Redazione
Negli ultimi 51 anni gli eventi estremi legati a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche hanno causato 11.778 disastri, con poco più di due milioni di morti e 4,3 bilioni di dollari di perdite economiche. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), l’agenzia specializzata delle Organizzazione delle Nazioni Unite.
Sebbene gli Stati Uniti da soli abbiano sostenuto 1,7 bilioni di dollari di perdite, il 39% delle perdite mondiali totali, bisogna comunque considerare che proporzionalmente i paesi meno sviluppati ed i piccoli Stati insulari in via di sviluppo hanno subito danni fin troppo elevati se paragonati alle loro economie. «Le comunità più vulnerabili – ha spiegato infatti Petteri Taalas, segretario generale dell’OMM – purtroppo sopportano il peso maggiore dei rischi meteorologici, climatici e legati all’acqua». Ne è un esempio «la tempesta ciclonica estremamente violenta Mocha», ha aggiunto Taalas, che «ha causato vaste devastazioni in Myanmar e Bangladesh, colpendo i più poveri tra i poveri».
Per quanto riguarda la ripartizione regionale, in Europa negli ultimi 51 anni si sono contati 1.784 disastri, che hanno causato 166.492 morti e 562 miliardi di dollari di perdite economiche, mentre le aree in cui sono registrati più decessi sono state l’Asia, con 3.612 disastri e quasi un milione di decessi; e l’Africa, con 1.839 disastri e oltre 733mila decessi, con il ciclone tropicale Idai del marzo del 2019 che è risultato l’evento più costoso che si è verificato nel continente africano, con 2,1 miliardi di dollari di perdite.