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Commercio estero extra UE, ad aprile export in calo

La diminuzione congiunturale è del 2,1%, mentre si registra un marcato aumento per le importazioni (+13,9%)

di Redazione

Ad aprile 2023, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, una diminuzione congiunturale per le esportazioni (-2,1%) e un marcato aumento per le importazioni (+13,9%). La diminuzione su base mensile dell’export è spiegata dalla riduzione delle vendite di beni di consumo durevoli (-7,8%) e non durevoli (-7,6%) e di beni intermedi (-7,2%); mentre aumentano le esportazioni di beni strumentali (+7,5%) ed energia (+4,7%). Dal lato dell’import, si rilevano aumenti congiunturali per tutti i raggruppamenti.

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Nel trimestre febbraio-aprile 2023, rispetto al trimestre precedente, l’export diminuisce del 2,6%, per effetto in particolare delle minori vendite di beni intermedi (-6,2%) e beni strumentali (-3,8%). Nello stesso periodo, l’import segna una riduzione congiunturale (-13,4%), generalizzata e più marcata per energia (-25,6%). Ad aprile 2023, spiega l’Istat, l’export flette su base annua del 5,1% (da +6,8% di marzo). A esclusione dei beni strumentali (+10,7%), la riduzione riguarda tutti i raggruppamenti ed è più ampia per energia (-38,5%). L’import registra una flessione tendenziale del 19,5%, determinata dalla contrazione degli acquisti di energia (-37,3%), beni intermedi (-12,9%) e beni di consumo non durevoli (-8,9%).

Inoltre, l’Istat osserva che nel periodo di riferimento il saldo commerciale con i paesi extra UE27 è positivo e pari a +1.216 milioni (-2.711 milioni ad aprile 2022). Il deficit energetico (-5.838 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-9.286 milioni) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 6.575 milioni di aprile 2022 a 7.054 milioni di aprile 2023.

Ad aprile 2023, l’export verso Regno Unito (-15,1%), paesi OPEC (-8,1%), paesi ASEAN (-6,3%) e Cina (-2,4%) è in diminuzione in termini tendenziali; aumentano, invece, le vendite verso Turchia (+8,5%), Giappone (+6,7%) e Stati Uniti (+6,6%). Gli acquisti da quasi tutti i principali paesi partner extra UE27 sono in calo su base annua. Le importazioni dalla Russia registrano la contrazione tendenziale più ampia (-85,2%).

«L’export verso i paesi extra UE27 – è il commento dell’Istat che accompagna la nota – segna ad aprile, per il secondo mese consecutivo, una diminuzione su base mensile cui contribuiscono principalmente le minori vendite di beni di consumo non durevoli e beni intermedi, mentre l’import, interrompendo la dinamica congiunturale negativa in atto da settembre scorso, registra un marcato incremento diffuso a tutti i raggruppamenti. Dopo oltre due anni di crescita, per la prima volta l’export segna una flessione su base annua, con cali diffusi a tutti i raggruppamenti, a esclusione di quello dei beni strumentali. L’import si conferma in flessione in termini tendenziali per il quarto mese consecutivo. La flessione resta geograficamente diffusa ed è quasi totalmente spiegata dalla contrazione degli acquisti di energia e beni intermedi».

 

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