Sicurezza stradale, l’Onu celebra le cinture: «Hanno salvato migliaia di vite»
«Il miglior dispositivo di sicurezza». L’Organizzazione delle Nazioni Unite celebra così le cinture di sicurezza, che in cinquant’anni hanno aiutato a ridurre drasticamente le vittime stradali. Secondo l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, l’utilizzo delle cinture di sicurezza da parte dei passeggeri dei sedili anteriori riduce il rischio di lesioni mortali dal 45 al 50% e il rischio di morte e lesioni gravi tra gli occupanti dei sedili posteriori del 25%. Complessivamente le strade sono più sicure rispetto al passato, anche grazie ai dispositivi di sicurezza come le cinture: nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010, ha riferito l’Unece, la Commissione economica per l’Europa dell’Onu, il numero totale di vittime della strada è calato del 15% e di un altro 15% tra il 2010 e il 2019. Dati in linea con quelli del rapporto sulla sicurezza stradale del 2022 dell’International Transport Forum, che registrano cali particolarmente marcati tra i Paesi sviluppati. Non va altrettanto bene nei Paesi in via di sviluppo, invece: sulle loro strade muore il 93% delle vittime stradali a livello globale (circa 1,35 milioni di persone). «L’obbligo di indossare le cinture di sicurezza, così come i caschi per i veicoli a due ruote, e il crescente impegno politico per la sicurezza stradale, hanno svolto un ruolo decisivo nella riduzione delle vittime della strada in tutta Europa dagli anni ’70 in poi», ha detto Jean Todt, inviato speciale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale.