Per i consumi è atteso un «ritorno alla normalità» nel 2023
Il turismo che ha giocato un ruolo significativo: viaggi, vacanze, alberghi, servizi ricreativi e culturali, bar e ristoranti hanno registrato aumenti importanti rispetto all’anno precedente. L’analisi della Confcommercio
di Redazione
Nel 2022 la spesa delle famiglie è stata di 20.810 euro pro capite, inferiore ai livelli del 2019, quando si è attestata a 20.914 euro. È quanto emerge dall’ultima analisi della Confcommercio sui consumi degli italiani, che prevede per il 2023 un anno di ritorno alla normalità, con il turismo che ha giocato un ruolo di primo piano nella ripresa. Settori come viaggi, vacanze, alberghi (+23,6%), servizi ricreativi e culturali (+9,7%), bar e ristoranti (+8%) hanno registrato aumenti sostanziali rispetto all’anno precedente.
L’associazione di categoria ha per anche sottolineato che nel 2024 non si raggiungeranno i picchi del 2007 (21.365 euro rispetto a 21.569 euro). Commentando i dati dell’ufficio studi, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha spiegato che la crescita nei settori dei servizi e del turismo potrebbe riportare i consumi a livelli normali, considerando che rappresentano il 60% del Pil. Tuttavia, ha anche sottolineato che l’economia è in rallentamento e alcune questioni, come il rilancio del Sud, la piena attuazione delle riforme e degli investimenti del Pnrr e una riforma fiscale rapida, rimangono ancora irrisolte.
Dallo studio emerge inoltre come negli ultimi trent’anni, i telefoni cellulari, i computer e i prodotti multimediali abbiano notevolmente influenzato le abitudini di acquisto delle famiglie italiane. Basti pensare che la spesa pro capite per computer e prodotti correlati è aumentata del 786% dal 1995 al 2023. Il settore dei telefoni cellulari ha registrato una crescita ancora più impressionante: dal 2007, la spesa è aumentata da +696,7% a +5.339%.