Rallenta ancora l’attività economica dell’Eurozona
Le difficoltà si sono allargate anche al settore dei servizi. Nel III trimestre atteso un calo del PIL dello 0,2%
di Redazione
La fase negativa che fino ad oggi ha interessato il settore manifatturiero si sta estendendo anche a quello dei servizi, mettendo a repentaglio la tenuta dell’economia dell’Eurozona. A confermarlo è il PMI flash di S&P Global, secondo cui l’indice che monitora l’attività economica del settore privato europeo è sceso a 47 punti ad agosto, dai 48.6 di luglio, toccando il livello più basso in quasi tre anni e, se si escludono i mesi caratterizzati dalla pandemia di coronavirus, si tratta del peggior risultato dall’aprile del 2013.
«Le condizioni della domanda – si legge nel report – continuano a peggiorare in entrambi i settori. Il flusso complessivo dei nuovi ordini ha segnato la terza contrazione mensile consecutiva, con un’accelerazione del tasso di declino fino al valore più rapido da novembre 2020. Se si escludono i mesi pandemici, quest’ultimo calo del flusso di nuove commesse è stato il più elevato da ottobre 2012».
Commentando i dati, il Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha sottolineato che «il settore dei servizi dell’Eurozona sta mostrando segnali di contrazione simili alla debole prestazione del manifatturiero. Le aziende del terziario hanno certamente riportato il primo calo dell’attività dalla fine dello scorso anno, mentre si riduce ancora una volta la produzione manifatturiera».
«L’analisi degli indici PMI per le nostre previsioni a brevissimo termine sul PIL – ha aggiunto – ci portano a concludere che nel terzo trimestre l’eurozona si contrarrà dello 0,2%». Secondo gli esperti, comunque, la produzione potrebbe aver toccato il suo picco negativo.