G20, rallenta il commercio: giù import ed export
L’analisi dell’OCSE segnala rallentamenti, legati prevalentemente all’indebolimento della domanda globale
di Redazione
Nel secondo trimestre dell’anno, i flussi commerciali dell’area del G20 hanno mostrato segni di rallentamento, con una contrazione sia delle esportazioni che delle importazioni di merci. Secondo i dati rilasciati dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), a guidare la performance sono stati una serie di fattori, tra cui la debole domanda globale e la diminuzione dei prezzi delle materie prime, soprattutto dell’energia.
In particolare, le esportazioni complessive del G20 hanno subito una decrescita del 3,1% nel secondo trimestre, un significativo calo rispetto all’aumento del 2,2% registrato nei tre mesi precedenti. Allo stesso modo, le importazioni sono diminuite del 2%, aggiungendosi al -1,1% nel trimestre precedente.
Gli Stati Uniti hanno visto una contrazione delle esportazioni del 5,7% e delle importazioni del 2%. Nel Canada, le esportazioni sono diminuite del 3,7%, mentre le importazioni sono rimaste stabili. All’interno dell’Unione Europea, l’andamento delle esportazioni è stato variegato: mentre la Germania ha registrato una leggera contrazione dello 0,1%, l’Italia ha subito una diminuzione più marcata del 0,7%, segnando un’importante inversione rispetto all’incremento del 4,7% nel primo trimestre. Al contrario, la Francia ha continuato a vedere crescere le sue esportazioni, seppur a un ritmo più lento (+2,7%).
Per quanto riguarda l’import, all’interno dell’Unione Europea si è registrata una contrazione dell’1,2%, principalmente a causa del ribasso dei prezzi dell’energia. Più nel dettaglio, l’Italia ha registrato un calo dell’1,7% (rispetto a un -2,6% nel trimestre precedente), la Germania dell’0,9%, mentre la Francia ha riportato un aumento dello 0,6%. Il Regno Unito ha rappresentato un’eccezione positiva in questo contesto, con un aumento del 2,1% nelle esportazioni trainato dalle vendite di macchinari e mezzi di trasporto, mentre le importazioni sono cresciute del 3,9%.