Disagio sociale, rimane stabile il «Misery Index» a luglio
Secondo Confcommercio, a luglio indice del disagio sociale si è attestato a 14,6, rimanendo «sostanzialmente stabile». Pesa il peggioramento sul versante occupazionale
di Redazione
A luglio 2023 l’indice del disagio sociale si è attestato a 14,6, rimanendo «sostanzialmente fermo»: la crescita, tenue, è stata di un decimo di punto rispetto a maggio. «La stabilizzazione dell’ultimo mese, dopo un periodo di ridimensionamento, è da attribuirsi al lieve peggioramento registrato sul versante dell’occupazione e della disoccupazione», ha detto il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, commentando un dato «in linea con il rallentamento dell’economia nel secondo trimestre» e che «va letto con estrema prudenza».
Secondo Confcommercio, «solo alla ripresa autunnale si potrà comprendere con chiarezza se il ridimensionamento dell’occupazione di luglio può essere considerato fisiologico, dopo un periodo di espansione, o rappresenta l’inizio di una fase più problematica».
A seguire, qualche dato: a luglio, contestualmente al calo degli occupati (-73mila unità sul mese precedente) si è verificato un aumento delle persone in cerca di lavoro (+37mila) e delle persone inattive (+14mila). Dinamiche che hanno portato il tasso di disoccupazione ufficiale al 7,6% (+0,1% rispetto a giugno) mentre la disoccupazione estesa è cresciuta all’8,4%, dall’8,2% del mese precedente.
La variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto è scesa al 5,5% (5,7% il mese precedente).
Guardando al futuro, Confcommercio ha avvertito che a stretto giro potrebbe registrarsi un’ulteriore peggioramento: «I segnali di rallentamento del mercato del lavoro e la presenza di alcune tensioni sui prezzi di alcuni beni ad alta frequenza d’acquisto portano a considerare probabile un incremento dell’area del disagio sociale nei prossimi mesi, nonostante il rientro delle tensioni inflazionistiche».