Cittadini non comunitari in Italia, nel 2022 record di nuovi permessi di soggiorno
Spiega l’Istat che la crisi ucraina, con la concessione di quasi 148 mila nuovi permessi per protezione temporanea, ha notevolmente contribuito all’incremento
di Redazione
Nel 2022 sono stati rilasciati in Italia 449.118 nuovi permessi di soggiorno, con un aumento dell’85,9% rispetto all’anno precedente, un numero che così elevato di ingressi non si registrava da oltre un decennio. A dirlo è l’Istat nel report Cittadini non comunitari in Italia – Anni 2022-2023, sottolineando che la crisi ucraina, con la concessione di quasi 148 mila nuovi permessi per protezione temporanea, ha notevolmente contribuito all’incremento. I permessi per protezione e asilo, non a caso, rappresentano oltre il 45% (202 mila circa) dei nuovi documenti rilasciati nell’anno. Tuttavia l’Istat spiega che non tutti gli ucraini hanno fatto ricorso alla “speciale” protezione loro dedicata: oltre cinquemila cittadini dell’Ucraina hanno ottenuto infatti nel 2022 un permesso per richiesta asilo o per motivi umanitari.
Esclusa l’eccezionalità legata alla guerra in Ucraina, prosegue l’Istituto nazionale di statistica, il totale complessivo dei permessi rilasciati ammonta a 300.474, la cifra più elevata di nuovi ingressi registrata negli ultimi 10 anni (per trovare un ammontare annuale di arrivi più alto – pari a 361.690 – bisogna risalire al 2011). Non solo sono cresciuti i permessi rilasciati per motivazioni connesse all’asilo e alla protezione (+74,5%, senza considerare quelli rilasciati ai cittadini ucraini), ma sono aumentati anche i permessi rilasciati per altri motivi, come il lavoro e lo studio.
A ottenere permessi per richiesta asilo nel corso del 2002 sono soprattutto i cittadini del Bangladesh e del Pakistan. Per queste due comunità straniere sono stati emessi rispettivamente 9.616 e 8.396 documenti di soggiorno per asilo e altre forme di protezione. Seguono a distanza, dopo gli ucraini, gli egiziani con quasi cinquemila permessi per motivi connessi all’asilo. In generale queste quattro cittadinanze coprono circa il 53% dei permessi rilasciati per motivi di asilo o protezione internazionale. Al di là, quindi, dell’emergenza ucraina, continua a registrarsi l’arrivo di persone dall’area del sub-continente indiano, mentre sono più contenuti rispetto al passato gli arrivi dall’Africa centrale. La collettività nigeriana – aggiunge l’Istat – è la quinta per numero di richiedenti asilo e persone sotto protezione con 3.576 rilasci. Seguono cittadini di altre aree di conflitto come la Georgia e l’Afghanistan. Compaiono, ma più in basso nella graduatoria, alcuni paesi dell’America Latina (El Salvador, Perù e Colombia, tra i principali).
Sempre più spesso, osserva ancora l’Istat, nei flussi di persone si trovano ragazzi minorenni. «A volte arrivano insieme ai genitori, a volte soli. I minori non accompagnati sono soggetti particolarmente vulnerabili che richiedono adeguata attenzione e forme di accoglienza specializzata. Non risulta sempre semplice, tuttavia, individuare questa categoria di giovanissimi profughi dai dati dei permessi di soggiorno. Si può però stimare che siano novemila i minori giunti da soli nel paese durante il 2022. Molti sono di origine egiziana, seguono gli ucraini, gli albanesi e i cittadini del Bangladesh. Da sottolineare che, mentre per i minori ucraini non accompagnati l’età media è molto bassa, inferiore ai 13 anni, per i giovani albanesi ed egiziani che arrivano da soli è di poco inferiore ai 17 anni mentre per i ragazzi in arrivo dal Bangladesh è di 17,8 anni».