Nell’Ue occupazione record, ma il Sud Italia resta indietro
Le performance del mercato del lavoro nell’Unione europea, in ripresa dopo il biennio pandemico, sono fortemente disomogenee. I risultati di un’analisi Eurostat sui dati regionali
di Redazione
Nel 2022 il tasso di occupazione dell’Unione europea ha raggiunto il 74,6%, toccando il massimo storico, a dimostrazione di una rinnovata vivacità del mercato del lavoro, dopo il difficile biennio pandemico: tra il 2021 e il 2022 il tasso di occupazione è migliorato in 221 regioni NUTS 2 su 242, con 123 che hanno registrato un incremento superiore alla media Ue (+1,5%). Lo ricorda l’Eurostat, osservando, però, che passando in rassegna i dati regionali, emergono «differenze significative» e che in alcuni casi, in particolare in Italia, le percentuali sono molto al di sotto della media europea.
Secondo l’Eurostat, lo scorso anno oltre due quinti di tutte le regioni – 102 su 242 – registravano un tasso di occupazione «pari o superiore» al 78%, il target per il tasso di occupazione dell’Unione europea entro il 2030. Queste regioni erano concentrate principalmente in Repubblica ceca (tutte le otto regioni), Danimarca (tutte e cinque regioni), Germania (36 regioni su 38; Brema e Düsseldorf rappresentano un’eccezione), Estonia, Malta, Paesi Bassi (tutte le 12 regioni) e Svezia (tutte le otto regioni).
In particolare, il tasso di occupazione regionale più alto è stato registrato nell’arcipelago finlandese delle Åland (89,7% nel 2022). A seguire la regione della capitale polacca Warszawski stołeczny (85,4%), la regione olandese di Utrecht e la regione svedese regione della capitale Stoccolma (in entrambi i casi, il tasso di occupazione si è attestato all’85,1%).
Al contrario, in tre regioni del Sud Italia era occupata meno della metà della popolazione, in Sicilia (46,2%), Calabria (47,0%) e Campania (47,3%). Restando sempre in Italia, la Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano registrano invece il tasso di occupazione più alto: in entrambi i casi, al 74,9%, superiore alla media Ue.