La BCE intende mantenere la politica monetaria restrittiva
Il timore dell’Eurotower è che l’inflazione rimanga troppo elevata per un periodo di tempo prolungato
di Redazione
Nell’ultima riunione del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, il board ha deciso nuovamente di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento, confermando la propria determinazione a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Nel bollettino mensile diffuso oggi, l’Eurotower ha spiegato che le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché sarà necessario.
Il timore della BCE, infatti, è che l’inflazione dell’Eurozona rimanga troppo elevata per un periodo di tempo prolungato, allo stesso tempo però c’è il rischio che la politica monetaria attuata a Francoforte si riveli più forte delle attese, andando ad indebolire l’espansione economica dell’area Euro, già messa in difficoltà dalla guerra in Ucraina e dal conflitto in Medio Oriente. Non per niente, secondo la BCE, «i rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso».
Nel frattempo, comunque, gli ultimi dati sull’inflazione parlano di un 4,3% a settembre ed è possibile, spiega la Banca Centrale Europea , che nel breve periodo diminuisca ancora, «in quanto i bruschi rincari dei beni energetici e alimentari registrati nell’autunno 2022 non saranno più ricompresi nel calcolo dei tassi sul periodo corrispondente».
Al tempo stesso, non sono però esclusi rischi al rialzo per l’inflazione, che potrebbero «derivare da un aumento dei costi dei beni energetici e alimentari. Le accresciute tensioni geopolitiche potrebbero sospingere al rialzo i prezzi dell’energia nel breve periodo, rendendo più incerte le prospettive di medio termine». Al tempo stesso, i fenomeni meteorologici estremi, come la tempesta Ciaran, per fare un esempio, potrebbero far salire oltre le attese i prezzi dei beni alimentari.