Ue, via libera ai negoziati per l’adesione dell’Ucraina
Con l’apertura dei negoziati di adesione di Ucraina e Moldavia all’Unione europea, una reazione da parte della Russia era certamente attesa. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha sottolineato che un futuro ingresso dei due paesi potrà «destabilizzare» l’UE, la cui iniziativa – arrivata ieri nel primo giorno di Consiglio europeo a Bruxelles dopo un compromesso senza precedenti – è dettata da soli motivi «politici». L’Ungheria ha sempre espresso la propria contrarietà all’ingresso di Kiev, ma il premier Viktor Orbán ha lasciato comunque l’aula al momento della votazione senza porre il veto, concedendo una decisione a 26, un fatto inedito. Diverso ora, però, è il via libera agli aiuti previsti per l’Ucraina (e sulla revisione del bilancio) su cui Orbán si sta mostrando più intransigente, rivendicando i fondi in teoria destinati all’Ungheria, ma bloccati per violazioni dello Stato di diritto. Sul tema si tornerà a gennaio, nella speranza che nel frattempo si possano aprire nuovi spiragli di negoziato. «L’Ungheria – è la posizione del Cremlino, secondo la versione di Peskov – è un paese sovrano, ha i propri interessi. E l’Ungheria, a differenza di molti paesi europei, difende fermamente i propri interessi, il che ci impressiona. Non è affatto filo-russo, è semplicemente abbastanza consapevole e indipendente da difendere i propri interessi». Quanto all’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina, il presidente Zelensky ha commentato che è «una vittoria per tutta l’Europa», mentre la presidente della Moldavia, Maia Sandu, ha scritto su X: «Oggi sentiamo il caldo abbraccio dell’Europa. Siamo impegnati nel duro lavoro necessario per diventare un membro dell’UE. La Moldavia è pronta a raccogliere la sfida».