Herzog: «Pronti a pausa umanitaria per aiuti e rilascio ostaggi»
«Israele è pronto per un’altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi». Ad annunciarlo, nel corso di una riunione con gli ambasciatori stranieri, è il presidente israeliano, Isaac Herzog, il quale ha poi rimarcato come la responsabilità a questo punto ricada sulle intenzione di Hamas. La visita di ieri del segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, è servita per sottolineare la linea americana, vale a dire il sostegno a Israele nella sua guerra al gruppo terroristico, ma nel quadro di un conflitto più mirato, volto a colpire i vertici dell’organizzazione (proprio oggi l’Idf ha riferito di aver eliminato una personalità di spicco di Hamas). La posizione statunitense dunque non cambia: proteggere i civili a Gaza deve essere un impegno di Israele. Intanto crescono le preoccupazioni per gli attacchi nel Mar Rosso ad opera dei ribelli yemeniti Houthi, che potrebbero destabilizzare il commercio mondiale. Oggi il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ne ha discusso con il premier indiano Narendra Modi. «I due leader hanno parlato dell’importanza di salvaguardare la libera navigazione nello stretto di Bab el-Mandeb, minacciato dagli Houthi per volere dell’Iran e dell’interesse globale a prevenire danni al commercio internazionale, comprese le economie di Israele e India», rende noto Israele in una nota. Netanyahu ha quindi ringraziato l’India per «il sostegno nella guerra giusta di Israele per distruggere Hamas».