Servizi, attività in calo a fine 2023
A dicembre l’indice PMI si è attestato a 49,8 punti, salendo rispetto a novembre, ma rimanendo al di sotto della soglia di non cambiamento.
Di Redazione
Con 49.8 punti a dicembre, in rialzo dai 49.5 di novembre, l’Indice PMI dell’Attività Terziaria calcolato da S&P Global, si è posizionato appena al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0 per il quinto mese consecutivo. Anche se marginale ed il più lento in tre mesi, l’ultimo declino mostra una costante contrazione dell’attività del settore italiano, riflettendo soprattutto l’andamento dei nuovi ordini.
L’incertezza economica è stata una delle ragioni principali citate dalle aziende monitorate. Spiega S&P Global, sottolineando che «il tasso di contrazione dei nuovi ordini è diminuito in modo solo modesto. Conseguentemente alle attuali incertezze di natura geopolitica e al deterioramento delle condizioni economiche, il freno della domanda da parte dei mercati esteri di dicembre è stato di simile portata, e ha esteso perciò l’attuale sequenza di contrazione dei nuovi ordini esteri a cinque mesi». Nonostante ciò. il tasso di contrazione è stato il più lento in tre mesi e complessivamente marginale.
Visto il minor numero di nuovi ordini ricevuti, le aziende sono state in grado di ridurre le commesse inevase. Anche se quest’ultimo calo di ordini in giacenza è stato solo moderato, ha indicato per la seconda volta il valore più rapido in 17 mesi. La riduzione delle commesse inevase è stata agevolata dall’aumento dei livelli occupazionali, un rialzo modesto ma che per la seconda volta in sei mesi ha indicato il valore più rapido.
Per quanto riguarda i prezzi, l’inflazione dei costi di dicembre, anche se storicamente elevata, ha registrato il valore minore da aprile 2021 e, dove sono stati riportati aumenti, le aziende li hanno attribuiti al rialzo del costo dell’energia e dei salari. Ciononostante, a dicembre il settore ha indicato un incremento più rapido dei prezzi di vendita.
In miglioramento l’ottimismo sulle prospettive di attività futura, con il livello di fiducia che ha toccato il valore più alto in cinque mesi grazie ai piani di espansione e alla previsione di acquisire nuovi clienti. Tuttavia, il livello di fiducia rimane debole se confrontato con i valori storici, con le aziende che mostrano preoccupazioni in merito al clima economico.