«Nel 2023 registrati in Italia oltre 16mila terremoti»
Nel 2023 sono stati registrati in Italia oltre 16.300 terremoti, circa uno ogni mezz’ora. Lo ha reso noto l’Ingv, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sottolineando che i dati sono in linea con l’anno precedente. La più forte delle scosse registrate è stata quella al largo della Calabria, di magnitudo Mw 5.2 alle ore 4:41 del 1° maggio. A livello territoriale, invece, la Sicilia è la regione con più scosse di magnitudo superiore a 2.0 (181 eventi). Spulciando le statistiche, emerge che 2.018 terremoti sono stati di magnitudo pari o superiore a 2.0, 233 hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9, e 26 una magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9. «È fondamentale diffondere la consapevolezza della pericolosità sismica e l’importanza di conoscere sempre più la struttura geologica della nostra nazione, al fine di proteggerci sempre meglio dal rischio sismico», ha detto il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, commentando i dati relativi al 2023, che hanno confermato una tendenza iniziata dal 2019, anno in cui si verificò una inversione di tendenza rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018, caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale – Amatrice-Norcia-Visso –, iniziata il 24 agosto 2016, con un picco di 60mila scosse. Diverse anche le sequenze sismiche, alcune delle quali attive negli anni precedenti, come quella di Amatrice-Visso-Norcia in Italia centrale, iniziata nell’agosto 2016, con circa 5mila terremoti; c’è poi la sequenza nell’Appennino tosco-romagnolo, con circa 800 terremoti, quella di Umbertide (Umbria), e quella dei Campi Flegrei (Campania) con circa 450 terremoti, se si tiene conto soltanto degli eventi di magnitudo maggiore o uguale di 1.0.