Accesso al credito, l’allerta lanciata da BCE e Bankitalia
Mutui e prestiti a famiglie e imprese più difficili da ottenere, ma il calo della domanda sta rallentando
di Redazione
La richiesta di finanziamenti è in diminuzione e i criteri per ottenere prestiti sono diventati più rigidi rispetto al passato. Questi sono i risultati dell’ultima indagine trimestrale sulla situazione del credito bancario nell’Eurozona, condotta dalla Banca Centrale Europea.
L’indagine, svolta tra l’8 dicembre 2023 e il 2 gennaio 2024, coinvolge 157 banche. Tra queste, il 4% ha dichiarato di aver ulteriormente inasprito i criteri per concedere prestiti alle imprese, il 2% per i mutui e l’11% per il credito al consumo.
La stessa tendenza si riscontra anche in Italia, secondo la Banca d’Italia. Nonostante le banche abbiano smesso di rendere più severi i criteri di concessione di prestiti a imprese e famiglie alla fine del 2023, si prevede un nuovo irrigidimento nel trimestre attuale.
Per quanto riguarda la domanda di credito, secondo le rilevazioni quella delle imprese è diminuita per il quarto trimestre consecutivo, riflettendo l’aumento dei tassi d’interesse, un maggiori ricorso all’autofinanziamento e la diminuzione del fabbisogno per la spesa in investimenti fissi.
I dati più recenti, raccolti dall’ABI, fanno comunque ben sperare: il calo dei prestiti concessi a famiglie e imprese ha registrato un rallentamento a dicembre, riportando un -2,2% e confermando la parabola già osservata nei mesi precedenti. A novembre, infatti, i prestiti erano diminuiti del 3% annuo, a ottobre del 3,2% e a settembre del 3.7%.