Usa 2024. In Michigan Biden fa i conti con il fronte “uncommitted”
Tutto secondo copione. Tanto Joe Biden quanto Donald Trump hanno vinto agevolmente le primarie del Michigan, dove si è votato nella giornata di ieri. L’ex presidente ha vinto con un distacco leggermente inferiore su Nikki Haley rispetto a quanto prospettato dai sondaggi, mantenendo tuttavia un margine ampio: Trump si è imposto con oltre il 68% dei consensi, l’ex governatrice del South Carolina si è invece fermata al 26,5%. Di fatto Trump ha la nomination in tasca e può cominciare a concentrarsi sull’appuntamento generale di novembre, anche se Haley – la quale, in questo senso, aveva già annunciato le sue intenzioni nei giorni scorsi – proseguirà la campagna elettorale almeno fino al 5 marzo, quando sarà in programma il Super Tuesday. L’aspetto più curioso della tappa elettorale in Michigan riguarda però il presidente Biden, che pur senza rivali significativi, ha dovuto fare i conti con un 14% di elettori, soprattutto giovani, che si è schierato per la voce “uncommitted”, vale a dire che non ha espresso preferenze. Il movimento promotore di tale procedura è sorto in contrasto al sostegno dell’amministrazione Biden alla guerra di Israele a Gaza, successiva agli attacchi di Hamas del 7 ottobre, una risposta ritenuta da una parte dell’opinione pubblica statunitense sproporzionata in relazione ai danni subiti dalla popolazione civile palestinese. Il fronte è costituito perlopiù dalla comunità arabo-americana: un campanello d’allarme per Biden, in uno Stato considerato in bilico nella sfida di novembre.