Israele-Hamas, vicepresidente Usa chiede cessate il fuoco
Le trattative per una tregua a Gaza proseguono a rilento, condizionate soprattutto dai bruschi stop nei negoziati che si registrano ogni volta che una delle parti avanza una richiesta, ritenuta irricevibile dall’altra. Nel frattempo la guerra, al contrario, non conosce sosta e continua a coinvolgere attori anche al di fuori della Striscia. Questa mattina, ad esempio, un missile partito dal Libano ha colpito il nord di Israele, provocando morti e feriti. È in questo quadro di complessità che l’esortazione per un cessate il fuoco della vicepresidente statunitense, Kamala Harris, è parsa particolarmente fragorosa. Harris ha parlato a Selma, Alabama, in occasione dell’anniversario della manifestazione del movimento dei diritti civili che nel 1965 venne repressa dalla polizia con la violenza. La vicepresidente, pur ricordando il sostegno degli Stati Uniti all’alleato nella guerra ad Hamas, ha tuttavia evidenziato come Israele stia facendo poco per «scongiurare la catastrofe umanitaria» a Gaza, una posizione che molti osservatori politici hanno definito la più dura dell’amministrazione Usa dall’inizio delle ostilità in risposta agli attacchi del 7 ottobre. Harris ha anche ribadito che le autorità israeliane devono aumentare gli sforzi per permettere l’ingresso nella regione degli aiuti alla popolazione civile.