Mosca accusa l’Ucraina per l’attacco: «Ci saranno rappresaglie»
La Russia accusa Kiev, in risposta l’Ucraina definisce menzogne le ricostruzioni di Mosca relative all’attentato avvenuto a Mosca al Crocus City Hall alcuni giorni fa. «Dopo la menzogna di Putin, le menzogne vengono ufficialmente diffuse da Patrushev e poi dal capo del Fsb Bortnikov. Domanda: perché questa manifestazione dimostrativa di inadeguatezza collettiva?», si è chiesto allora su X il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. Un passo indietro. Oggi il capo del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev, ha dichiarato che l’Ucraina è responsabile dell’attacco a Mosca, posizione che è stata confermata anche dal direttore dei servizi di sicurezza interni (Fsb), Alexander Bortnikov. Quest’ultimo, come riportato dalle agenzie russe, ha sostenuto che gli attentatori del Crocus City Hall sono stati «addestrati da Kiev in Medio Oriente», con un coinvolgimento di Stati Uniti e Regno Unito. Bortnikov ha quindi aggiunto che la Russia risponderà con misure di rappresaglia all’attacco dei terroristi. Poi ha aggiunto che il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirylo Budanov, «è un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia», inasprendo di fatto una situazione già molto compromessa. La comunità internazionale già ieri aveva richiesto a Mosca di non strumentalizzare l’attacco rivendicato dall’Isis nell’ambito del conflitto con l’Ucraina. Intanto è stato arrestato un ottavo sospetto nell’attacco al Crocus City Hall. Si tratta di un uomo accusato di avere affittato un appartamento ai presunti terroristi, sebbene abbia spiegato di averlo fatto senza conoscere le persone in questione e le loro finalità.