Violento terremoto a Taiwan, morti e persone intrappolate
Un violentissimo terremoto ha colpito oggi l’isola di Taiwan. Mentre scriviamo, il bilancio – che potrebbe aggravarsi con il passare delle ore – parla di nove vittime, oltre 800 feriti e almeno 127 persone rimaste intrappolate. La scossa di magnitudo 7.4 (cui è seguita una di minore intensità, 6.5, ma in generale sono state registrate numerose scosse di assestamento) ha compreso la costa orientale di Taiwan, con l’epicentro individuato, secondo l’Istituto geofisico statunitense Usgs, a 18 km a sud-est di Hualien City, a circa 155 km a sud della capitale Taipei, ad una profondità di 34,8 km. Il Centro sismologico di Taipei lo ha definito il terremoto «più forte degli ultimi 25 anni» registrato nell’isola: quello del 1999, di magnitudo 7.6, costò la vità a 2.400 persone. Sono crollati alcuni edifici nell’area interessata maggiormente dall’evento sismico, mentre le autorità hanno riferito inoltre di altri palazzi inclinati o a rischio. Circa 80 persone sono rimaste bloccate nei tunnel Jinwen e Daqinqshui, nella contea di Hualien, a conferma di una situazione che è risultata complessa fin dai primi istanti anche per le operazioni di soccorso. La Cina – che considera l’isola parte del proprio territorio – si è dichiarata preoccupata per la situazione, dicendosi pronta «a fornire assistenza in caso di catastrofe». Anche il Giappone, attraverso il primo ministro Fumio Kishida, ha espresso vicinanza. In un primo momento si era temuto il rischio tsunami per cui erano stati diramati tre allarmi, ma il Pacific Tsunami Warning Center ha in seguito allontanato questa possibilità. Le imprese tecnologiche di Taiwan hanno in queste ore sospeso la produzione di semiconduttori e pannelli.