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Così la mancata partecipazione al mercato del lavoro in Italia

L’Istat rileva dei miglioramenti diffusi. Tuttavia restano alcune criticità, soprattutto in termini territoriali e di livello di istruzione

di Redazione

In attesa di conoscere le stime provvisorie su occupati e disoccupati, che l’Istat pubblicherà domani, venerdì 3 maggio 2024, proviamo a osservare alcuni trend fondamentali per la comprensione del reale andamento del mercato del lavoro. Come ad esempio il tasso di mancata partecipazione che, secondo la definizione dell’Istituto nazionale di statistica, «misura l’offerta insoddisfatta di lavoro, considerando, oltre ai disoccupati, anche quella parte degli inattivi che, pur non cercando attivamente lavoro, sarebbero disponibili a lavorare». I dati si riferiscono al 2023 e sono contenuti all’interno del Rapporto BES 2023 sul benessere equo e sostenibile in Italia dell’Istat: nel complesso si osservano miglioramenti in termini di partecipazione, anche se non mancano alcune criticità. Ma procediamo con ordine. 

Photo by Christin Hume on Unsplash

Nel 2023 l’Istituto ha rilevato un calo dell’indicatore di partecipazione al mercato del lavoro, che si è attestato al 14,8%, segnando una riduzione di 1,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questo miglioramento è stato osservato in modo diffuso, per genere, fasce di età e regioni, con una riduzione più significativa nei gruppi con tassi di mancata partecipazione più alti. In particolare, il tasso di partecipazione è diminuito maggiormente tra le donne (-1,6 punti percentuali), nelle fasce di età più giovani (-2,1 punti percentuali tra i 15 e i 34 anni), nel Mezzogiorno (-1,8 punti percentuali, in confronto a -1 al Nord e -1,6 al Centro) e tra coloro con un livello di istruzione medio-basso (-1 per chi ha al massimo la licenza media, -1,4 per i diplomati e -0,6 per chi possiede almeno la laurea).

Come si diceva in apertura, non mancano tuttavia le criticità. Nonostante i miglioramenti, infatti, l’Istat sottolinea che persistono forti disparità, soprattutto in termini territoriali e di livello di istruzione. Ad esempio, il tasso di mancata partecipazione è del 22,5% per coloro con al massimo la licenza media, rispetto al 7,2% per i laureati. Inoltre, il divario tra le aree del paese rimane marcato, con un tasso di mancata partecipazione del 28% nel Mezzogiorno, rispetto al 7,8% nel Nord.

Lo scorso anno si è registrata anche una diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-81 mila, -4%) e, soprattutto, di coloro che non cercano lavoro ma sarebbero disponibili a lavorare (-275 mila, -11,4%). Questo calo è dovuto principalmente alla componente più distante dal mercato del lavoro, in particolare nel Mezzogiorno, dove il contributo dei disoccupati alla riduzione dell’indicatore è quasi nullo.

 

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