Medio Oriente, Israele invita civili all’evacuazione di Rafah est
Le circostanze fanno presagire che il (lieve) ottimismo dei giorni scorsi per il raggiungimento di un accordo sulla tregua sia ora alquanto vacillante. Le forze israeliane hanno lanciato volantini alla popolazione di Rafah est, invitandola a raggiungere la zona umanitaria allargata. La mossa dovrebbe precedere l’offensiva di terra annunciata da tempo (approvata ieri sera all’unanimità dal governo israeliano, come reso noto dai media locali), che verrà avviata con ogni probabilità al termine delle operazioni di evacuazione dei civili palestinesi. Hamas l’ha definita «una pericolosa escalation che avrà conseguenze». Del resto, i negoziati in Egitto, alla fine, non hanno condotto alla sospirata fumata bianca. La delegazione di Hamas ha lasciato Il Cairo, dove dovrebbe comunque tornare nelle prossime ore per riprendere i colloqui. Israele, da parte sua, continua a ritenere irricevibile la proposta di fine ostilità quale condizione per il rilascio degli ostaggi. Hamas non ha lasciato «altra scelta che cominciare l’operazione» a Rafah, è stato il commento, citato dai media internazionali, del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, in un colloquio con il suo omologo statunitense, Lloyd Austin. La comunità internazionale continua a dirsi preoccupata per l’operazione militare a Rafah e sta manifestando la propria contrarietà. Intanto gli Stati Uniti hanno confermato di aver bloccato un invio di armi a Israele, notizia che era stata dapprima anticipata da Axios. Tuttavia, al riguardo, il Consiglio per la sicurezza nazionale americana ha anche precisato che «la politica di sostegno ad Israele non cambia».