Lavrov: «Se Occidente vuole combattere, Mosca pronta»
Se i paesi occidentali vogliono risolvere il conflitto ucraino sul campo di battaglia, «Mosca è pronta». Questa la posizione espressa dal ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, durante il suo intervento al Consiglio della Federazione per la fiducia per la riconferma nella sua carica, dopo che nella giornata di ieri il presidente Vladimir Putin ha annunciato un rimpasto ai vertici della Difesa. «È un loro diritto, se vogliono essere sul campo di battaglia, saranno sul campo di battaglia», ha quindi aggiunto Lavrov secondo Ria Novosti. Secondo il ministro degli Esteri russo, inoltre, con la conferenza di pace che si terrà in Svizzera in giugno i paesi occidentali vogliono trattare la Russia come «un cattivo scolaro», «ma – ha quindi aggiunto – non potete parlare a nessuno così, specialmente a noi». A rispondere per l’Unione europea è stato un portavoce della Commissione, per il quale «è la Russia che ha scatenato questa guerra, è la Russia che vuole chiuderla sul campo di battaglia, non l’UE. Non ci dovrebbe essere una guerra – ha osservato il portavoce, ripreso dalle agenzie –. Perché finisca, ci vuole solo una parola di Putin, di ritirare le truppe. L’UE è un’organizzazione che alla base ha la volontà di risolvere le differenze con il dialogo». Intanto, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sarà in visita nei prossimi giorni in Spagna per firmare con il premier spagnolo, Pedro Sánchez, un accordo che garantisce il sostegno militare a Kiev nel medio periodo, stando a quanto riferito oggi da El Pais, che ha citato fonti governative.