Medio Oriente, Netanyahu: «O noi o i mostri di Hamas»
«O noi, Israele, o loro, i mostri di Hamas». Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella cerimonia per il Giorno dei caduti (Yom HaZikaron) sul Monte Herzl a Gerusalemme. Per Netanyahu la guerra a Gaza «è una scelta tra la libertà e la prosperità contro la disperazione, l’assassinio, la violenza, lo stupro. Siamo determinati a vincere questa battaglia. La nostra Guerra d’indipendenza non è ancora finita. Continua in questi giorni». Le cronache riferiscono di combattimenti nei pressi di Rafah, mentre i media locali hanno fatto sapere di un veicolo dell’Onu colpito da una sparatoria vicino il valico, a sud di Gaza. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha informato il segretario di Stato americano Antony Blinken riguardo la «precisa operazione nell’area di Rafah contro i restanti battaglioni di Hamas, mettendo al contempo in sicurezza il valico». Tuttavia il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha invece sostenuto in un colloquio telefonico sempre con Blinken che tali operazioni comporterebbero «gravi rischi per la sicurezza», senza dimenticare l’urgenza nelle consegne di aiuti alla popolazione.