«In Italia circa un giovane tra i 15 e i 16 anni su dieci vive in condizione di povertà» | T-Mag | il magazine di Tecnè

«In Italia circa un giovane tra i 15 e i 16 anni su dieci vive in condizione di povertà»

In Italia circa un giovane tra i 15 e i 16 anni su dieci vive in condizione di povertà. Si tratta di 100mila, tra ragazzi e ragazze. Lo denuncia Save The Children, pubblicando oggi la ricerca “Domani (Im)possibili”, all’apertura “Impossibile 2024 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”, la biennale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’organizzazione a cui è stata conferita la medaglia del capo dello Stato. Secondo lo studio, il 67,4% di questi ragazzi teme che il futuro lavoro non gli consentirà di uscirne contro il 25,9% degli adolescenti che non vive condizioni di deprivazione, mentre più di uno su quattro pensa che non concluderà la scuola a fronte dell’8,9% dei coetanei. La ricerca registra «un drammatico divario nelle aspettative per il futuro tra i ragazzi in condizioni di povertà rispetto ai loro coetanei più abbienti», commenta Save The Children, sottolineando che è «indispensabile un piano strategico di lungo periodo e investimenti certi per contrastare la povertà minorile e restituire fiducia e aspirazioni ai giovani». Il 17,9% dei ragazzi tra i 15 ed 16 anni in povertà riferisce che i genitori hanno difficoltà nel sostenere le spese per cibo, vestiti e bollette e l’11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne necessita. Il 23,9% inizia l’anno scolastico senza avere tutti i libri e il materiale necessario e il 24% ha difficoltà a partecipare alle gite scolastiche per motivi economici. E poi, ancora: il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori «spesso» o «sempre preoccupati» per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Il 43,7% dei 15-16enni intervistati aiuta la famiglia ad affrontare le spese, cercando di risparmiare e di non chiedere soldi per spese non indispensabili; tra questi, il 18,6% svolge qualche attività lavorativa (uno su due ha meno di 16 anni). «Colpisce la consapevolezza dei ragazzi che vivono in condizioni di disagio economico circa gli ostacoli che dovranno affrontare nel loro accesso al mondo del lavoro», sottolinea Save The Children, aggiungendo che «il gap tra aspirazioni e aspettative concrete di avere un lavoro ben retribuito è infatti molto maggiore per questi ragazzi rispetto ai coetanei che vivono in condizioni economiche migliori. Se per questi ultimi, lo scarto è di 17,6 punti percentuali, per i più svantaggiati la forbice raggiunge i 56,4 punti percentuali, a testimoniare quanto la povertà possa generare frustrazione e gravare negativamente sui percorsi di vita».

 

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