Nel 2023 il Sud è cresciuto più del resto del Paese
Il Rapporto parla di un aumento del PIL dell’1,3%, contro il +0,9% della media nazionale. Un andamento trinato dagli investimenti pubblici legati al PNRR
di Redazione
Per la prima volta dal 2015, nel 2023 l’economia del Sud è tornata a crescere più della media nazionale, mettendo a segno un +1,3% a fronte del +1% del Nord-Ovest, del +0.9% del Nord-Est e del +0,4% del Centro. L’Italia, nel complesso, ha registrato un +0,9%. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto della Svimez.
Sull’andamento del PIL del meridione, spiega l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria del Mezzogiorno, ha influito in maniera determinante l’aumento degli investimenti pubblici, aumentati del 16,8% contro il 7,2% nel Centro-Nord, e sui quali hanno inciso in larga parte le misure previste dal PNRR.
Anche il settore terziario ha contribuito in modo significativo alla crescita del PIL meridionale, registrando un aumento del valore aggiunto del 1,8%. Due i fattori che secondo la Svimez hanno influenzato positivamente questo dato nel Sud: la crescita relativamente sostenuta di alcune attività strettamente connesse all’espansione del ciclo economico, come il trasporto e le comunicazioni, e l’aumento delle presenze turistiche che, anche se di un punto percentuale più elevata nell’area centro-settentrionale (+9,7% nel Centro-Nord rispetto a +8,5% nel Sud), nel Mezzogiorno ha fatto registrare una crescita più marcata degli arrivi dall’estero. Fattore, quest’ultimo, associato tradizionalmente a livelli di spesa turistica significativamente più alti.
Andamento positivo anche sul fronte occupazione, con gli occupati del Mezzogiorno aumentati del 2,6% su base tendenziale, contro il +1,8% registrato dalla media nazionale.