I decessi causati dall’abuso di alcol e droghe
A livello globale sono oltre tre milioni le persone che perdono la vita, secondo i dati raccolti dall’Oms. Preoccupano anche alcuni dati sul consumo di alcolici e sostanze stupefacenti in Italia, soprattutto tra i giovanissimi
di Redazione
Ogni anno, oltre tre milioni di persone muoiono per abuso di alcolici e droghe. Lo rende noto l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, diffondendo un rapporto che scatta una fotografia sul consumo di alcol e sostanze stupefacenti a livello globale. Nel dettaglio, «2,6 milioni di morti ogni anno sono dovuti all’abuso di sostanze alcoliche, circa il 4,7% del numero complessivo di morti all’anno, mentre il restante 0,6% di milioni di morti deriva dall’abuso di stupefacenti psicoattive».
Pur verificandosi, a partire dal 2010, un calo del tasso di mortalità legato al consumo di alcol, il numero complessivo delle morti dovute all’abuso di bevande alcoliche rimane alto.
Tra le vittime, ci sono perlopiù uomini: due milioni per consumo di alcol e 0,4 milioni per le droghe.
«L’abuso di sostanze colpisce pesantemente la salute della persona, aumentando di fatto il rischio di malattie croniche e di problemi di salute mentale, e ogni anno ciò emerge tragicamente da milioni di morti evitabili. Questo problema rappresenta un fardello pesante per le famiglie e per le comunità, aumentando l’esposizione a incidenti, traumi e violenza», ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, commentando i dati raccolti nel report.
L’Italia non è immune al problema di un consumo spesso eccessivo di alcolici, purtroppo. Secondo l’Istituto superiore di Sanità, nel biennio 2022-2023, meno della metà degli adulti (42%) di età compresa tra i 18 e i 69 anni dichiara di non consumare bevande alcoliche, ma 1 persona su 6 (18%) ne fa un consumo definito a «maggior rischio»per la salute, per quantità o modalità di assunzione: il 9,6% degli adulti per binge drinking (consumi episodici eccessivi, corrispondenti a 5 o più Unità Alcoliche – UA in una unica occasione per gli uomini e 4 o più UA per le donne), il 10% per consumo alcolico esclusivamente/prevalentemente fuori pasto e il 2% per un consumo abituale elevato (3 o più UA medie giornaliere per gli uomini e 2 o più UA per le donne).
Il consumo a “maggior rischio” è più frequente fra i giovani e nello specifico i giovanissimi – nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, la quota sfiora il 36% –, fra gli uomini (22% vs 14% nelle donne) e fra le persone socialmente più avvantaggiate, senza difficoltà economiche (20% vs 15% di chi ha molte difficoltà economiche) o con un alto livello di istruzione (21% fra i laureati vs 8% fra chi ha, al più, la licenza elementare).
Proprio ieri, martedì 25 giugno, è stata invece presentata la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024, alla vigilia della Giornata mondiale contro le droghe. In particolare, si legge nel dossier, si conferma la crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani tra i 15 e i 19 anni rispetto all’anno precedente: quasi 960mila, pari al 39% della popolazione studentesca, riferiscono di aver consumato una sostanza illegale almeno una volta nella vita e oltre 680mila (28%) nel corso dell’ultimo anno.