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Le persone vittime di molestie sul lavoro

Secondo l’Istat, sono almeno oltre 2,3 milioni, la stragrande maggioranza delle quali è donna

di Redazione

Il 13,5% delle donne d’età compresa tra i 15 e i 70, pari a 1 milione e 900mila persone, che lavorano o hanno lavorato, avrebbe subito una molestia sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita. Lo rende noto l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, sottolineando che il dato cresce nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni, fino a toccare il 21,2%. Tra gli uomini, la quota è decisamente inferiore e si ferma al 2,4%.

Foto di Brusk Dede su Unsplash

L’elenco delle molestie è piuttosto lungo e in particolare include sguardi offensivi, offese, proposte indecenti, fino ad atti più gravi come la molestia fisica, precisa l’Istat in una nota.

Se si riduce l’orizzonte temporale e si considera soltanto il triennio precedente alla rilevazione, condotta tra il 2022 e il 2023, le quote delle persone che hanno subito una molestia si fermano al 4,2% per le donne e l’1% per gli uomini.

Le molestie vengono subite anche al di fuori del mondo del lavoro: nello stesso periodo di riferimento, ne sono state vittime il 6,4% delle donne dai 14 ai 70 anni, pari a un milione e 311mila persone, e il 2,7% gli uomini della stessa età (554mila). Poco più della metà di queste molestie avviene tramite l’uso della tecnologia che consente, attraverso messaggi email, chat o social media, di essere raggiunti da proposte inappropriate, foto o video a contenuto sessuale.

Analizzando i dati raccolti a livello europeo, emerge una situazione molto eterogenea: si passa infatti da valori molto alti, pari ad oltre il 50% di donne che hanno subito molestie sul posto di lavoro nel corso della vita in Finlandia e in Slovacchia ai valori minimi di Lettonia (11,1%), Bulgaria, Portogallo (entrambi i Paesi 12%) e Polonia (13%).

In Italia, otto donne su diecihanno subito una molestiasul lavoro da parte di un uomo e il 6,2% da donne. Tra gli uomini questa forbice è meno accentuata: questi ultimi sono vittime di altri uomini nel 42,5% e da parte delle donne nel 39,3%. Da notare, però, osserva l’Istat, che quote molto alte – il 14% tra le donne e il 25,9% tra gli uomini – hanno preferito non rispondere al quesito sull’identità dell’autore.

Una volta subita una molestia, le vittime non sanno a chi possono rivolgersi per chiedere aiuto: l’86,4% afferma che non c’è una persona a cui rivolgersi per denunciare o avere supporto. Il 69,7%, infatti, non saprebbe cosa fare. La risposta è prevalentemente negativa sia che si tratti di donne (il 64,8% di queste risponde negativamente) che di uomini (73,6% tra gli uomini)

 

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