Usa 2024. Gli americani e il ruolo del governo
Come cambiano le percezioni dei cittadini statunitensi (spesso trainate dalle convinzioni politiche)
di Fabio Germani
Il 4 luglio negli Stati Uniti si celebra Il giorno dell’Indipendenza. La ricorrenza coincide con la sottoscrizione della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, avvenuta il 4 luglio 1776 a Philadelphia a seguito della guerra in cui le Tredici colonie riuscirono a “staccarsi” dall’impero britannico. Quel momento storico segna la base, politica e giuridica, degli Stati Uniti per come li conosciamo oggi. Il presente è costellato dalle incertezze, soprattutto in questi giorni convulsi, tra voci che si rincorrono sul possibile ritiro di Joe Biden dalle presidenziali (con lo scenario di convention dem aperta all’orizzonte) e relative smentite. Indiscrezioni che si sono innescate dopo il problematico dibattito tv con Donald Trump della scorsa settimana, che ha trascinato l’inquilino della Casa Bianca nelle diffuse preoccupazioni per la sua tenuta, fisica e mentale, ritenuta da molti precaria a causa dell’età.
C’è un aspetto, comunque, che divide gli americani da sempre: le dimensioni del ruolo del governo nella vita dei cittadini. Un tema che nel presente conferma le distanze, specie in un’ottica partigiana. È un dibattito esteso, che ebbe un’impennata negli anni ‘60 del secolo scorso, quando il presidente Lyndon B. Johnson teorizzò la great society, l’insieme di programmi federali – alcuni ridotti o addirittura smantellati dalle successive amministrazioni repubblicane – il cui scopo era contrastare la povertà e le disuguaglianze.
Secondo una recente indagine del Pew Research Center, tra gli elettori registrati, la grande maggioranza dei sostenitori di Biden è a favore di un governo più “attivo”: il 74% afferma che preferirebbe un governo che fornisca più servizi; il 76% afferma che dovrebbe fare di più per risolvere i problemi; l’80% afferma che gli aiuti governativi ai poveri «fanno più bene che male». Al contrario, gli intervistati dall’istituto che si dichiarano sostenitori di Trump hanno un’opinione opposta su tutte e tre le questioni con margini dello stesso tenore.
Ci sono tuttavia argomenti che sembrano mettere d’accordo ampie porzioni di popolazione. Una larga maggioranza degli elettori (80%) – tra cui l’82% dei sostenitori di Biden e il 78% dei sostenitori di Trump – afferma, sempre secondo il Pew Research Center, che in materia di previdenza sociale, i benefici non dovrebbero essere ridotti in alcun modo. La differenza che si rileva riguarda i sostenitori di Biden che sono più propensi di quelli di Trump a sostenere che la previdenza sociale dovrebbe coprire più persone con maggiori benefici. Inoltre il 65% degli intervistati sostiene che il governo federale ha la responsabilità di garantire a tutti gli americani una copertura sanitaria (un’opinione, quest’ultima, tra le più mutate nel tempo).
In generale, la fiducia degli americani nel governo federale rimane bassa, seppure in crescita rispetto all’anno scorso. Oggi, dice il Pew, il 22% degli adulti americani afferma di avere fiducia che il governo faccia sempre o spesso ciò che è giusto, in aumento rispetto al 16% di giugno 2023. In compenso, il segmento più giovane della popolazione è molto più pessimista sulla capacità del paese di risolvere i problemi delle persone.
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